Area dell'identificazione
Tipologia del soggetto produttore
Persona
Forma/e autorizzata/e del nome
Arpinati, Leandro
Forme parallele del nome
Forme del nome normalizzate secondo altre regole
Altre forme del nome
Codici identificativi di enti
Area della descrizione
Date di esistenza
1892 feb. 29 - 1945 apr. 22
Storia
Nasce a Civitella di Romagna (Forlì) da una famiglia modesta.
Da principio milita tra le fila del gruppo giovanile socialista, per passare poi all’anarchismo.
Contestualmente all’attività di operaio elettricista, collabora con Alleanza libertaria e con Lotta di classe, allora diretta da Mussolini. A quest’ultimo lo avvicinano le sue posizioni interventiste.
Si trasferisce a Bologna, è assunto alle ferrovie dello stato e prende il diploma all’istituto tecnico.
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale è militarizzato come ferroviere elettricista.
Nel 1920 è tra i fondatori del secondo Fascio di combattimento di Bologna e con la vittoria del fascismo diventa un esponente di spicco del Partito nazionale fascista a livello nazionale.
Dal 1921 al 1934 è eletto deputato.
Nel 1934 viene arrestato con l’accusa di aver tramato contro il regime e condannato a cinque anni di confino a Lipari, ma dopo due anni torna a Malacappa, vicino a Bologna.
Si rifiuta di aderire alla Repubblica sociale italiana e prende contatti con la Resistenza e l’antifascismo.
Viene ucciso il 22 aprile 1945 da un gruppo di partigiani.
Da principio milita tra le fila del gruppo giovanile socialista, per passare poi all’anarchismo.
Contestualmente all’attività di operaio elettricista, collabora con Alleanza libertaria e con Lotta di classe, allora diretta da Mussolini. A quest’ultimo lo avvicinano le sue posizioni interventiste.
Si trasferisce a Bologna, è assunto alle ferrovie dello stato e prende il diploma all’istituto tecnico.
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale è militarizzato come ferroviere elettricista.
Nel 1920 è tra i fondatori del secondo Fascio di combattimento di Bologna e con la vittoria del fascismo diventa un esponente di spicco del Partito nazionale fascista a livello nazionale.
Dal 1921 al 1934 è eletto deputato.
Nel 1934 viene arrestato con l’accusa di aver tramato contro il regime e condannato a cinque anni di confino a Lipari, ma dopo due anni torna a Malacappa, vicino a Bologna.
Si rifiuta di aderire alla Repubblica sociale italiana e prende contatti con la Resistenza e l’antifascismo.
Viene ucciso il 22 aprile 1945 da un gruppo di partigiani.
Luoghi
Condizione giuridica
Funzioni, occupazioni e attività
Mandato/Fonti normative
Struttura amministrativa/Genealogia
Contesto generale
Area delle relazioni
Area di controllo
Codice identificativo del record d’autorità
BE_P_00019
Codici identificativi delle istituzioni responsabili
Norme e/o convenzioni
Per la creazione del record di autorità sono state applicate le regole contenute nello standard internazionale ISAAR(CPF), II edizione elaborata dal Comitato per gli standard di descrizione ed adottato a Canberra il 27-30 ott. 2003; nel caso degli elementi di descrizione <Forma/e autorizzata/e del nome> (ISAAR 5.1.2) e <Date di esistenza> (ISAAR 5.2.1) sono state applicate, rispettivamente, le seguenti regole:
- La regola 15 (Intestazioni uniformi per le persone) delle Regole italiane di catalogazione (REICAT, revisione del 2017).
- La regola P.2.1 <Date di esistenza> delle Norme italiane per l’elaborazione dei record di autorità archivistici di enti, persone, famiglie (NIERA) insieme all’allegato C (Normalizzazione della data) contenuto nelle medesime Norme (II edizione del lug. 2014).
Grado di elaborazione
Finale
Livello di completezza
Intermedio
Data/e della descrizione
Lingua/e
Scrittura/e
Fonti
- Dizionario biografico degli italiani, vol. 4, 1962, disponibile al link <https://www.treccani.it/enciclopedia/leandro-arpinati_%28Dizionario-Biografico%29/>
- "Arpinati Leandro", in "Storia e Memoria di Bologna" <https://www.storiaememoriadibologna.it/arpinati-leandro-519510-persona>
Note sulla compilazione
Compilazione: Giuseppina Cervellini; revisione: Matteo Sisti, 13 apr. 2023.