Unità documentaria 104-b.10-fasc.14 - Balducci racconta al comm. D'Andrea varie fasi della questione del complotto

Area dell'identificazione

Segnatura/e o codice/i identificativo/i

BE_REG-20-104-b.10-fasc.14

Denominazione o titolo

Balducci racconta al comm. D'Andrea varie fasi della questione del complotto

Data/e

  • Bologna, 7 settembre 1934 (Creazione)

Livello di descrizione

Unità documentaria

Consistenza e supporto dell'unità di descrizione (quantità, volume, dimensione fisica)

Area delle informazioni sul contesto

Storia archivistica

Modalità di acquisizione o versamento

Area delle informazioni relative al contenuto e alla struttura

Ambito e contenuto

Ezio Balducci informa il comm. D'Andrea, che lo interrogò per la questione del complotto, che da allora si è giunti alla sentenza di un Tribunale Speciale sammarinese che lo ha condannato a venti anni di prigione quale principale responsabile dell'attentato, e agli altri presunti colpevoli ha distribuito 110 anni di prigione. Dopo aver spiegato la richiesta di un giudizio alla Giustizia Italiana, Balducci racconta alcuni eventi:

  • Il 7 agosto si presentò a casa sua, a Rimini, la madre del detenuto Luigi Canepa, che conferì con la sorella Ofelia, in avanzato stato di gravidanza. La donna, raccontando di avere tre figli, di cui due in manicomio e il terzo in carcere a San Marino, chiedeva l'intervento di Balducci presso le autorità italiane per liberare il figlio che, durante i colloqui, ha sempre ripetuto che sarebbe stato rilasciato se avesse accusato Balducci; la donna si ripresentò l'11 agosto con la medesima richiesta. Balducci aggiunge che in precedenza il padre di Canepa riportò al suo difensore Oviglio alcune frasi del figlio;
  • Nel corso dell'estate il rag. Gualtiero Frontali presentò a Balducci una signora che si qualificò come cognata del detenuto Tinelli (Attinelli) di Milano. Il 3 settembre Balducci rivide Frontali, il quale gli raccontò il colloquio tra la donna e il cognato nel carcere di San Marino. L’uomo avrebbe ribadito la possibile liberazione solo subordinata all’accusa contro il Dr. Balducci. La donna avrebbe saputo dal Commissario della Legge che la responsabilità di Balducci nel complotto era certa, e che il governo Italiano ne avrebbe concesso l'estradizione;
  • Nel pomeriggio del 3 settembre il Podestà di Rimini, Conte Ing. Guido Mattioli, raccontò, in presenza di Guido Fabbri, di essersi recato a San Marino nella sua veste di Console della Repubblica, per partecipare alle cerimonie della giornata. Il Podestà, parlando con l'avvocato Gozi del complotto, seppe che i detenuti sarebbero stati rilasciati solo se il governo italiano avesse tolto a Balducci le sue cariche;
  • Il pomeriggio del 2 settembre, alla stazione di Rimini, si presentò a Balducci un certo Paoloni, qualificatosi giornalista romano, il quale raccontò di aver dovuto deporre avanti al Tribunale Speciale di San Marino in quanto un tale Mariotti aveva saputo da lui del coinvolgimento di Balducci nel complotto e nella stampa de 'La Voce di San Marino'. Il Paoloni, nella sua deposizione, smentì decisamente le affermazioni di Mariotti perché inventate;
  • In questo punto, Balducci richiama la pubblicazione del processo edita a San Marino, in cui si rimarca l'accusa di essere stato protetto, nelle sue azioni delittuose, dall'allora Sottosegretario agli Interni Arpinati. Il mittente descrive dettagliatamente gli avvenimenti, riferendosi anche al Conte Angelo Manzoni Borghesi;
  • Il 21 agosto, Balducci ricevette una lettera di certo Giulio Biglieri, il quale raccontava le sue traversie, tra cui 20 giorni di carcere, il ritorno a Novara dove fu interrogato dall'Autorità Politica, dimissione dalla Milizia e sospensione dal partito con deferimento alla commissione di disciplina, e perdita del precedente lavoro. Il Biglieri, benchè si sia accordato solo con Antonio Canepa, e non abbia mai conosciuto Balducci, gli chiede però di aiutarlo a superare un concorso. Balducci afferma di non aver risposto al Biglieri, che non ha mai conosciuto, così come non ha conosciuto i "briganti siciliani";
  • Balducci conclude la lunga lettera sperando che anche questo contatto epistolare non resti estraneo alla giustizia.

Procedure, tempi e criteri di valutazione e scarto

Incrementi previsti

Criteri di ordinamento

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Scrittura/e

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