Unità documentaria 105-b.1-fasc.2-sottofasc.2/4 - Mario Ghinelli accenna ai bombardamenti su Napoli

Area dell'identificazione

Segnatura/e o codice/i identificativo/i

BE_REG-29-105-b.1-fasc.2-sottofasc.2/4

Denominazione o titolo

Mario Ghinelli accenna ai bombardamenti su Napoli

Data/e

  • Napoli, 22 aprile 1943 (Creazione)

Livello di descrizione

Unità documentaria

Consistenza e supporto dell'unità di descrizione (quantità, volume, dimensione fisica)

Area delle informazioni sul contesto

Storia archivistica

Modalità di acquisizione o versamento

Area delle informazioni relative al contenuto e alla struttura

Ambito e contenuto

Carta intestata: Assicurazioni Generali Venezia.
Mario Ghinelli concorda con Balducci sul ritorno di Scorza al Partito, e chiede di salutarlo. Accennando ai bombardamenti, l’autore scrive che non sta facendo "il cosiddetto callo" ma che tenta di non farsi impressionare.

Procedure, tempi e criteri di valutazione e scarto

Incrementi previsti

Criteri di ordinamento

Area delle informazioni relative alle condizioni di accesso ed utilizzazione

Condizioni che regolano l’accesso

Condizioni che regolano la riproduzione

Lingua della documentazione

Scrittura della documentazione

Note sulla lingua e sulla scrittura della documentazione

Caratteristiche materiali e requisiti tecnici

Strumenti di ricerca

Area delle informazioni relative a documentazione collegata

Esistenza e localizzazione degli originali

Esistenza e localizzazione di copie

Unità di descrizione collegate

Descrizioni collegate

Area delle note

Nota

(I) E’ doveroso ricordare che durante la seconda guerra mondiale, Napoli fu la città italiana che subì il numero maggiore di bombardamenti, con circa 200 raid aerei dal 1940 al 1944, principalmente da parte alleata, di cui ben 181 soltanto nel 1943 e con un numero di morti stimato tra le 20.000 e le 25.000 persone, in gran parte tra la popolazione civile. Il porto di Napoli era uno dei capolinea delle rotte marittime verso la Libia italiana, oltre ad essere uno dei principali centri industriali e di vie di comunicazione dell'Italia meridionale. Il primo bombardamento aereo si ebbe il 1º novembre 1940, e colpì soprattutto la zona industriale orientale per la presenza nel quartiere di riserve di carburante e di raffinerie, e le zone limitrofe alla stazione. L'incursione seguente si ebbe la sera dell'8 gennaio 1941 e durò circa tre ore. Quella del 10 luglio 1941 distrusse una raffineria, e quella del 9 e 11 novembre 1941 bersagliò la stazione centrale, il porto e le fabbriche principali. Il raid del 18 novembre 1941 provocò molte vittime civili. Nel 1942 ci furono sei incursioni, e verso la fine dell’anno i bombardamenti non colpirono solo obiettivi militari e impianti industriali, ma furono a tappeto su tutta la città causando moltissime vittime civili. Il 4 dicembre 1942 ai bombardieri inglesi si unirono le forze aeree statunitensi, e le incursioni divennero anche diurne. Il 7 dicembre 1942 furono chiuse tutte le scuole, e iniziò l’esodo per fuggire da Napoli. Il problema degli sfollati divenne ingestibile, la città si riempì di rifugi antiaerei che per la particolare conformazione del suolo della città, furono ricavati in gran parte nelle profonde cavità sotterranee. L’incursione del 21 febbraio 1943 è ricordata come la strage di via Duomo, mentre il 21 marzo, con l'esplosione della motonave Caterina Costa si ebbero oltre 600 morti e 3000 feriti. Il 4 aprile 1943 ci furono 221 morti accertati e 387 feriti; il 15 aprile altri 100, il 24 aprile 50. Pesantissimo fu il bombardamento del 4 agosto 1943 effettuato da oltre 400 Fortezze Volanti B17, e il 6 settembre, ad armistizio già firmato, ci fu l’incursione più lunga in assoluto. L'ultimo bombardamento alleato si ebbe nella prima mattina dell'8 settembre, a pochissime ore dall'annuncio dello stesso. Anche il periodo successivo fu cruento, con l’occupazione nazista che si sarebbe conclusa solo circa 20 giorni dopo, con l'insurrezione popolare nota come le "Quattro giornate di Napoli" (27-30 settembre 1943). L'insurrezione tuttavia non segnò per Napoli la fine definitiva dei bombardamenti. La città era diventata retroguardia della linea Gustav e quindi subì altri bombardamenti, anche se meno frequenti, da parte dell'aviazione tedesca. Tra queste, la più pesante si ebbe nella notte tra il 14 e il 15 marzo 1944, e provocò circa 300 morti.

Identificatori alternativi

Punti di accesso

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Punti d'accesso per tipologia e forma

Area di controllo della descrizione

Codice identificativo della descrizione

Codici identificativi delle istituzioni responsabili

Norme e/o convenzioni

Grado di elaborazione

Livello di completezza

Date di creazione, revisione, cancellazione

Lingua/e

Scrittura/e

Fonti

Tra i vari scritti, fotografie e cinegiornali relativi ai bombradamenti di Napoli, citiamo:
Ciro La Rosa: La città martire
Lucia Monda: Napoli durante la II guerra mondiale ovvero: i cento bombardamenti di Napoli

Area dell'acquisizione

Soggetti collegati

Persone ed enti collegati

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