Unità documentaria 138-b.5-fasc.3 - Gianni Granzotto comunica il suo rientro a Bologna

Area dell'identificazione

Segnatura/e o codice/i identificativo/i

BE_REG-24-138-b.5-fasc.3

Denominazione o titolo

Gianni Granzotto comunica il suo rientro a Bologna

Data/e

  • Bologna, 20 dicembre 1938 (Creazione)

Livello di descrizione

Unità documentaria

Consistenza e supporto dell'unità di descrizione (quantità, volume, dimensione fisica)

Area delle informazioni sul contesto

Storia archivistica

Modalità di acquisizione o versamento

Area delle informazioni relative al contenuto e alla struttura

Ambito e contenuto

Carta intestata: Gianni Granzotto informa Balducci di essere tornato a Bologna dopo un anno con moglie e figlio "da fare, ma quasi pronto", con 5.000 lire e un'esperienza fondamentale. Dopo averlo ringraziato per quanto ha fatto, il mittente racconta dei suoi colloqui con Leati, che si interesserà per trovargli una "stabile e consistente posizione". L’autore elenca le sue aspirazioni:
1) Unione professionisti e artisti, di cui ha scritto a Vicari e di cui parlerà a Pagliani;
2) 'Meridiani';
3) le 'Messaggerie';
4) Zanichelli, dove pare ci siano due posti;
5) 'Carlino', di cui Granzotto scrive: "Mi venga il colera se il 'Carlino' d'oggi non è dieci volte peggiore di quello di Sangiorgi. Un direttore che andrebbe ottimamente nel lavoro dei campi […]; un redattore-capo che è tra i più stupidi corsivisti d'Italia; un capo-cronaca (Perbellini) che è come mettere un attore cinematografico a far l'impiegato del catasto". Granzotto continua con i commenti, scrive che all'Agip è andato Boninsegni, e conclude accennando a Bottai, che ha sconsigliato di prendere decisioni senza parlarne con lui. Infine, il mittente chiede se Mezzasoma ha giornali vacanti, commentando “Io non sono Ivon de Begnac, è vero, ma…".

Procedure, tempi e criteri di valutazione e scarto

Incrementi previsti

Criteri di ordinamento

Area delle informazioni relative alle condizioni di accesso ed utilizzazione

Condizioni che regolano l’accesso

Condizioni che regolano la riproduzione

Lingua della documentazione

Scrittura della documentazione

Note sulla lingua e sulla scrittura della documentazione

Caratteristiche materiali e requisiti tecnici

Strumenti di ricerca

Area delle informazioni relative a documentazione collegata

Esistenza e localizzazione degli originali

Esistenza e localizzazione di copie

Unità di descrizione collegate

Area delle note

Nota

(I) Yvon De Begnac (1913-1983), nato Debegnac a Portogruaro - il cognome fu cambiato con decreto 14/01/1940, come riporta la Gazzetta Uffiiciale del Regno del 21/02/1940 al Foglio delle inserzioni n. 43 - fu giornalista e biografo ufficiale di Benito Mussolini. Nel suo articolo “Il Duce: credere, obbedire, registrare”, Domizia Carafoli ricorda che il lunedì di Pasqua del 1934 - 2 aprile - uno studente universitario di 21 anni varcò per la prima volta il portone di Palazzo Venezia a Roma: “Davanti a me stava l’Uomo che, insieme con Napoleone, aveva occupato, ed ora da solo occupava, tutta la mia attività di studioso”. I frequenti colloqui con Mussolini, che si susseguirono fino alla viglia del 25 luglio 1943, fruttarono al giornalista uno sterminato materiale di appunti. ‘Taccunini Mussoliniani’ di De Begnac è stato nuovamente pubblicato da 'Il Mulino' nel 2011.

Identificatori alternativi

Punti di accesso

Punti d'accesso per soggetto

Punti d'accesso per luogo

Punti d'accesso per nome

Punti d'accesso per tipologia e forma

Area di controllo della descrizione

Codice identificativo della descrizione

Codici identificativi delle istituzioni responsabili

Norme e/o convenzioni

Grado di elaborazione

Livello di completezza

Date di creazione, revisione, cancellazione

Lingua/e

Scrittura/e

Fonti

www.ilgiornale.it/news/duce-credere-obbedire-registrare.html Domizia Carafoli, 'Il Duce: credere, obbedire, registrare', del 28.01.2011

Area dell'acquisizione

Soggetti collegati

Persone ed enti collegati

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