Unità documentaria 133-b.13-fasc.4 - Ferruccio Martelli racconta il suo arresto e comunica che scriverà a Italo Balbo

Carta intestata. Ferruccio Martelli risponde a Balducci ringraziandolo e lo informa che, trovandosi lui lontano da Tripoli, scriverà direttamente a Balbo. Sapendo che quest'ultimo è impegnato nel ricevimento dei coloni, il mittente chiede a Balducci di trasmettergli la lettera a distanza di alcuni giorni assieme a quella di sua madre. Martelli racconta quanto accaduto domenica 22 a Bologna, quando in albergo, non avendo trovato posto da Rufo Reffi, fu svegliato da un funzionario di polizia che lo portò in questura. Dopo 3 ore, il commissario lo informò di attendere informazioni da Roma, Riccione e San Marino, e poi fu condotto alle carceri di S. Giovanni in Monte per 30 ore "in una lurida cella come un volgare delinquente". Martelli spiega che il questore avrebbe parlato con Oviglio di un'indagine sulla persona, non sull'identità, e suppone che ci sia “lo zampino" di San Marino.