Area dell'identificazione
Segnatura/e o codice/i identificativo/i
BE_REG-29-192-b.1-fasc.2-sottofasc.2/6
Denominazione o titolo
Raffaello Patuelli lamenta varie ingiustizie da lui subite
Data/e
- Roma, 23 giugno 1943 (Creazione)
Livello di descrizione
Unità documentaria
Consistenza e supporto dell'unità di descrizione (quantità, volume, dimensione fisica)
Area delle informazioni sul contesto
Storia archivistica
Modalità di acquisizione o versamento
Area delle informazioni relative al contenuto e alla struttura
Ambito e contenuto
Lunga lettera con cui Raffaello Patuelli del Min.Cul.Pop segnala a (Mario) Borghi quanto gli è accaduto in Grecia in merito al suo lavoro: l’autore racconta il suo impegno nel diffondere la filmografia italiana
tramite la Società Esperia e una sala chiamata Orfeus, unica sfuggita alla requisizione tedesca, e spiega che questa sala interessa a due rappresentanti del Dopolavoro Forze A.A., tale Righi ex Federale, e un certo Della Felice, per farne un teatro per i soldati. Patuelli illustra gli attriti sorti fra loro e un certo Caivano del Fascio di Atene, e lamenta di essere stato accusato di interesse personale nell'affare Esperia e Orfeus per trarne profitti in Lire e Dracme. Scagliandosi contro tale calunnia, l’autore ribadisce onestà e impegno nel diffondere la filmografia italiana, quale presidente della commissione di censura difende il proprio operato nello scartare opere lesive dell’onore italiano e, a tale proposito, cita il film "Miliardi che follia", interpretato dal tenore Lugo. Patuelli informa Borghi che rientrerà ad Atene per riprendere il lavoro mentre i calunniatori resteranno al loro posto, "a dimostrare che la falsità e la bassezza, l'ingiustizia e la viltà sono cose normali che non turbano l'ordine naturale della nostra vita".
tramite la Società Esperia e una sala chiamata Orfeus, unica sfuggita alla requisizione tedesca, e spiega che questa sala interessa a due rappresentanti del Dopolavoro Forze A.A., tale Righi ex Federale, e un certo Della Felice, per farne un teatro per i soldati. Patuelli illustra gli attriti sorti fra loro e un certo Caivano del Fascio di Atene, e lamenta di essere stato accusato di interesse personale nell'affare Esperia e Orfeus per trarne profitti in Lire e Dracme. Scagliandosi contro tale calunnia, l’autore ribadisce onestà e impegno nel diffondere la filmografia italiana, quale presidente della commissione di censura difende il proprio operato nello scartare opere lesive dell’onore italiano e, a tale proposito, cita il film "Miliardi che follia", interpretato dal tenore Lugo. Patuelli informa Borghi che rientrerà ad Atene per riprendere il lavoro mentre i calunniatori resteranno al loro posto, "a dimostrare che la falsità e la bassezza, l'ingiustizia e la viltà sono cose normali che non turbano l'ordine naturale della nostra vita".
Procedure, tempi e criteri di valutazione e scarto
Incrementi previsti
Criteri di ordinamento
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Condizioni che regolano l’accesso
Condizioni che regolano la riproduzione
Lingua della documentazione
Scrittura della documentazione
Note sulla lingua e sulla scrittura della documentazione
Caratteristiche materiali e requisiti tecnici
Strumenti di ricerca
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Esistenza e localizzazione degli originali
Esistenza e localizzazione di copie
Unità di descrizione collegate
Area delle note
Identificatori alternativi
Punti di accesso
Punti d'accesso per soggetto
Punti d'accesso per luogo
Punti d'accesso per nome
- Patuelli, Raffaello (Soggetto)
- Borghi, Mario (Soggetto)
- Righi, Carlo (Soggetto)