Area dell'identificazione
Segnatura/e o codice/i identificativo/i
BE_REG-30-307-b.2-fasc.2-sottofasc.2/H
Denominazione o titolo
Relazione stilata da Virginio Reffi relativa alla traversata delle linee tedesche
Data/e
- San Marino, 8 settembre 1944 (Creazione)
Livello di descrizione
Unità documentaria
Consistenza e supporto dell'unità di descrizione (quantità, volume, dimensione fisica)
Area delle informazioni sul contesto
Storia archivistica
Modalità di acquisizione o versamento
Area delle informazioni relative al contenuto e alla struttura
Ambito e contenuto
Dal 08.09.1944 al 22.09.1944.
Relazione firmata dal S. Ten. Virginio Reffi, stilata il 25.10.1944, sulla traversata delle linee germaniche da lui effettuata a partire dal 9 settembre 1944:
Virginio Reffi racconta di essere stato chiamato, il giorno 8 settembre, alla presenza dei Reggenti e di Ezio Balducci, i quali gli proposero di tentare di raggiungere le linee Inglesi. L’autore ricorda la sua partenza avvenuta il 9 settembre, a piedi, passando per la Cerbaiola, Tassona, Montecerignone, la Faggiola, dove, fermato da una pattuglia tedesca, gli viene dato un piccone e costretto, con altri rastrellati, a scavare una buca per le mine. Reffi precisa che a nulla valse la storia inventata di una sorellina smarrita, quindi egli pensò di morsicarsi ripetutamente una guancia provocando sanguinamento fino a quando "finsi un accesso convulso ed espettorai proprio ai piedi del Caporale sorvegliante". Scacciato brutalmente, Reffi continuò per Macerata Feltria dove trovò tale Antonio Sarti, già studente a San Marino, con cui parlò del percorso. Il giorno successivo, 10 settembre, Reffi si rimise in strada seguendo percorsi liberi da mine ma, durante la discesa di un burrone per raggiungere il Foglia, venne fermato da due tedeschi delle SS. Derubato da costoro, Reffi, comprendendo il tedesco, capì che la loro intenzione era quella di sparargli alla schiena. Dopo aver richiamato l'attenzione del loro tenente, Reffi venne condotto in sua presenza, ma nonostante la denuncia del furto subìto, fu informato che, appena tornata la pattuglia, lo avrebbero passato per le armi. Reffi descrive la sua fuga, avvenuta gettandosi dalla finestra in un momento di distrazione, proseguita tra i proiettili di cui veniva fatto oggetto, e le mine "ben visibili tra i bianchi ciottoli" del torrente. Poi, tra "il lacerante scoppio delle granate in arrivo ed il cupo martellare delle pesanti mitragliere inglesi e tedesche", Reffi riuscì a raggiungere una trincea di bersaglieri italiani e, dopo circa 24 chilometri, a presentarsi a Urbania a un distaccamento della F.S.S. (Field Security Section - sezione dell’Intelligence Service britannico assegnato alle unità campali con compiti di sicurezza e controspionaggio). Da qui, il giorno successivo, 11 settembre, Reffi raggiunse l'Alto Comando delle truppe Alleate dove venne "minuziosamente interrogato", e dove espose la situazione disastrosa della Repubblica, l'ospitalità agli sfollati, gli onori resi ai caduti della R.A.F., e gli aiuti dati ai prigionieri alleati fuggiaschi. Illustrando a fosche tinte il bombardamento avvenuto da parte alleata, Reffi scrive: "Chiesi, anzi additai come loro dovere, rispettare la millenaria e Gloriosa Repubblica". In seguito, tradotto il rapporto per il Generale Alexander, Reffi venne trattenuto sotto sorveglianza presso la F.S.S. di Mondaino in attesa di indagini sul suo conto. La relazione così si conclude: "Il giorno 22 settembre essendo libera la strada fui riaccompagnato in Territorio e precisamente fino alla piazza della Libertà e mi presentai in Segreteria alle ore tredici circa, riprendendo da questo momento le mie funzioni di cittadino sammarinese".
Relazione firmata dal S. Ten. Virginio Reffi, stilata il 25.10.1944, sulla traversata delle linee germaniche da lui effettuata a partire dal 9 settembre 1944:
Virginio Reffi racconta di essere stato chiamato, il giorno 8 settembre, alla presenza dei Reggenti e di Ezio Balducci, i quali gli proposero di tentare di raggiungere le linee Inglesi. L’autore ricorda la sua partenza avvenuta il 9 settembre, a piedi, passando per la Cerbaiola, Tassona, Montecerignone, la Faggiola, dove, fermato da una pattuglia tedesca, gli viene dato un piccone e costretto, con altri rastrellati, a scavare una buca per le mine. Reffi precisa che a nulla valse la storia inventata di una sorellina smarrita, quindi egli pensò di morsicarsi ripetutamente una guancia provocando sanguinamento fino a quando "finsi un accesso convulso ed espettorai proprio ai piedi del Caporale sorvegliante". Scacciato brutalmente, Reffi continuò per Macerata Feltria dove trovò tale Antonio Sarti, già studente a San Marino, con cui parlò del percorso. Il giorno successivo, 10 settembre, Reffi si rimise in strada seguendo percorsi liberi da mine ma, durante la discesa di un burrone per raggiungere il Foglia, venne fermato da due tedeschi delle SS. Derubato da costoro, Reffi, comprendendo il tedesco, capì che la loro intenzione era quella di sparargli alla schiena. Dopo aver richiamato l'attenzione del loro tenente, Reffi venne condotto in sua presenza, ma nonostante la denuncia del furto subìto, fu informato che, appena tornata la pattuglia, lo avrebbero passato per le armi. Reffi descrive la sua fuga, avvenuta gettandosi dalla finestra in un momento di distrazione, proseguita tra i proiettili di cui veniva fatto oggetto, e le mine "ben visibili tra i bianchi ciottoli" del torrente. Poi, tra "il lacerante scoppio delle granate in arrivo ed il cupo martellare delle pesanti mitragliere inglesi e tedesche", Reffi riuscì a raggiungere una trincea di bersaglieri italiani e, dopo circa 24 chilometri, a presentarsi a Urbania a un distaccamento della F.S.S. (Field Security Section - sezione dell’Intelligence Service britannico assegnato alle unità campali con compiti di sicurezza e controspionaggio). Da qui, il giorno successivo, 11 settembre, Reffi raggiunse l'Alto Comando delle truppe Alleate dove venne "minuziosamente interrogato", e dove espose la situazione disastrosa della Repubblica, l'ospitalità agli sfollati, gli onori resi ai caduti della R.A.F., e gli aiuti dati ai prigionieri alleati fuggiaschi. Illustrando a fosche tinte il bombardamento avvenuto da parte alleata, Reffi scrive: "Chiesi, anzi additai come loro dovere, rispettare la millenaria e Gloriosa Repubblica". In seguito, tradotto il rapporto per il Generale Alexander, Reffi venne trattenuto sotto sorveglianza presso la F.S.S. di Mondaino in attesa di indagini sul suo conto. La relazione così si conclude: "Il giorno 22 settembre essendo libera la strada fui riaccompagnato in Territorio e precisamente fino alla piazza della Libertà e mi presentai in Segreteria alle ore tredici circa, riprendendo da questo momento le mie funzioni di cittadino sammarinese".
Procedure, tempi e criteri di valutazione e scarto
Incrementi previsti
Criteri di ordinamento
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Condizioni che regolano l’accesso
Condizioni che regolano la riproduzione
Lingua della documentazione
Scrittura della documentazione
Note sulla lingua e sulla scrittura della documentazione
Caratteristiche materiali e requisiti tecnici
Strumenti di ricerca
Area delle informazioni relative a documentazione collegata
Esistenza e localizzazione degli originali
Esistenza e localizzazione di copie
Unità di descrizione collegate
Area delle note
Nota
(I) “Prevedendo inutile l’appello al Feldmaresciallo e non sperando di poter ottenere il consenso di superare con regolare permesso le linee tedesche perchè una missione possa recarsi nel campo inglese a chiedere la salvezza di tanti innocenti dai bombardamenti aerei, era venuta sempre più maturandosi nella mia mente di trovare qualcuno che fosse disposto a farlo […] io penso ad un giovane studente arruolato nella Milizia, ardimentoso, intelligente, volitivo, V. R., il quale per conoscere anche il tedesco era maggiormente adatto allo scopo. Sapendo che era di servizio alla Cerbaiola, lo faccio chiamare e chiedo per lui un esonero illimitato per un incarico di fiducia al Nord, (così dico perchè non trapeli nulla). Io e Balducci sappiamo”.
(II) “La missione è segreta per cui al giovane Reffi non vengono consegnati documenti scritti. Anzi si falsificano i suoi dati anagrafici: lo si invecchia di qualche anno per poterlo laureare «dottore in giurisprudenza» ad honorem Patriae”.
(III) (I) In base al Censimento stilato il 28 settembre 1947 conservato in Archivio di Stato, Virginio Reffi nacque il 23/12/1923. Il passaporto N.A/ 1308 rilasciato in occasione di questa missione lo "invecchia" di un paio d’anni e lo laurea anzitempo in Giurisprudenza.
(II) “La missione è segreta per cui al giovane Reffi non vengono consegnati documenti scritti. Anzi si falsificano i suoi dati anagrafici: lo si invecchia di qualche anno per poterlo laureare «dottore in giurisprudenza» ad honorem Patriae”.
(III) (I) In base al Censimento stilato il 28 settembre 1947 conservato in Archivio di Stato, Virginio Reffi nacque il 23/12/1923. Il passaporto N.A/ 1308 rilasciato in occasione di questa missione lo "invecchia" di un paio d’anni e lo laurea anzitempo in Giurisprudenza.
Identificatori alternativi
Punti di accesso
Punti d'accesso per soggetto
Punti d'accesso per luogo
Punti d'accesso per nome
- Reffi, Virginio (Soggetto)
- Alexander, Harold (Soggetto)
- Balsimelli, Francesco (Soggetto)
- Valentini, Sanzio (Soggetto)
Punti d'accesso per tipologia e forma
Area di controllo della descrizione
Codice identificativo della descrizione
Codici identificativi delle istituzioni responsabili
Norme e/o convenzioni
Grado di elaborazione
Livello di completezza
Date di creazione, revisione, cancellazione
Lingua/e
Scrittura/e
Fonti
- F. Bindi, D. Conti, S. Palagiano: Cronaca di un tempo turbinoso, pag. 109 - dai Diari di Francesco Balsimelli
pubblicato a cura della SUMS nel 2014
- Amedeo Montemaggi: San Marino nella bufera, pag. 57, Arti Grafiche Della Balda, 1984
- Archivio di Stato della Repubblica di San Marino: Censimenti 1947