Unità documentaria 117-b.5-fasc.1 - Giuseppe Mascanzoni chiede la retrodatazione della tessera e Brevetto Marcia su Roma

Carta intestata: già Assistente in S. Orsola della Clinica Chirurgica e della Clinica dei Bambini. Giuseppe Mascanzoni chiede a Balducci come ottenere la retrodatazione della tessera e del Brevetto della Marcia su Roma, e aggiunge di aver fatto domanda a Starace tramite il fratello medico, Salvatore Starace di Sannicola (Lecce). Il mittente rievoca il giorno della marcia su Roma in cui lui, tutto solo, a Ravenna, portò una bandiera tricolore in casa di un comunista sanguinario e in seguito, assieme al Dr. Alessandro Messeri (fondatore del Fascio ravennate con Dino (Grandi), si oppose a un'orda di comunisti che volevano linciarli durante le elezioni del maggio 1922. L’autore riferisce che questo fatto è noto all'On. Renzo Morigi, e che la sorella di uno squadrista di Mezzano, ha rinvenuto, tra le carte di un fratello morto nel 1923 in un duello alla pistola, una sua carta di iscrizione al Fascio datata 15 ottobre 1922. Inoltre, Ufficiali della Milizia e Segretari politici attestano che lui, nel giugno 1924, per il fatto Matteotti, a Mezzano schiaffeggiò un anarchicio che lo rimproverava di frequentare la sede del Fascio. Mascanzoni comunica che suo cugino, Prof. Celestino Rossetti, scriverà a Starace, suo compagno degli anni universitari, e ipotizza che anche Balducci, tenuto in "altissima considerazione" da S.E., potrebbe essere interpellato sula questione. Poi l’autore accenna alla sua specialità in puericultura, al suo Federale Luciano Rambelli, a Grossi, a Giambattista Vicari che si sta laureando, e rinnova a Balducci le condoglianze per la morte della madre.