Unità documentaria 45-b.2-fasc.2-sottofasc.2/H - Corrispondenza del Capo della Provincia di Forlì relativa allo sfollamento

• 16.02.1944, San Marino. Carta intestata: Prefettura di Forlì. Copia della relazione avente per oggetto: Adattamento ad Ospedale dell'edificio scolastico di Borgo Maggiore per la popolazione della zona di Rimini: l'Ufficiale Sanitario espone le difficoltà e i lavori necessari all'edificio, già utilizzato nel luglio 1943 per ricoverare 250 malati di tifo. Lo scrivente illustra la mancanza di servizi igienici, la deficienza della

distribuzione dell'acqua e della canalizzazione di scarico. Inoltre, considerando la costante minaccia del tifo, l’autore sconsiglia l'uso dell'edificio del Ginnasio Liceo perché "posto in cima all'abitato cittadino, riverserebbe tutti i rifiuti", aggravando l'inquinamento del sottosuolo in cui è situato l'acquedotto.

• 29.02.1944, Forlì. Carta intestata: Prefettura. Oggetto: Sfollamento Ospedale Civile. Copia della lettera con cui il Capo della Provincia (Zaccherini / Bologna?) riporta al commissario straordinario del Comune di Rimini (Ughi), e al segretario del fascio repubblicano riminese (Tacchi), il contenuto della lettera del 16 febbraio 1944 giunta dal Segertario di Stato di San Marino: riferendosi all’eventuale sfollamento dell’ospedale riminese a San Marino, che già fu discussa, l’autore afferma che la Repubblica “è in uno stato di inverosimile sovraffollamento che coincide con l'assenza totale di fognature", e ribadisce la "ricorrenza tristemente periodica del tifo che nell'estate scorsa ha ucciso venti giovani esistenze". Esprimendo profonda preoccupazione per questo problema, lo scrivente ricorda che anche Pupini e il Prof. Neri da Bologna si occuparono della questione rimarcando “il pericolo che esiste per le collettività conviventi a San Marino”. Il mittente ricorda che l’Ospedale Civile aveva un reparto di isolamento messo a disposizione dei sinistrati riminesi e traumatizzati dai bombardamenti, e nell’eventualità di un trasferimento, contro il ritorno del Tifo si dovrebbero approntare luoghi di isolamento. Non esistendo tali luoghi, i malati sarebbero sistemati nelle scuole di Borgo Maggiore o Serravalle con gravi ripercussioni sull’inquinamento del sottosuolo. La lettera del 16 febbraio riferisce anche le trattative in corso con le autorità tedesche per ottenere cemento e tubi per attrezzare gli edifici.