Area dell'identificazione
Segnatura/e o codice/i identificativo/i
Denominazione o titolo
Data/e
- Ferrara, 26 gennaio 1941 (Creazione)
Livello di descrizione
Consistenza e supporto dell'unità di descrizione (quantità, volume, dimensione fisica)
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Storia archivistica
Modalità di acquisizione o versamento
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Ambito e contenuto
Procedure, tempi e criteri di valutazione e scarto
Incrementi previsti
Criteri di ordinamento
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Lingua della documentazione
Scrittura della documentazione
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Strumenti di ricerca
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Esistenza e localizzazione di copie
Unità di descrizione collegate
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Nota
(I) Ricordiamo che il 'Corriere Padano' fu fondato da Italo Balbo, deceduto il 28 giugno 1940.
(II) 6 gennaio 1941: Ezio Balducci viene fatto prigioniero. Il suo racconto sull'accaduto, scritto al Dr. De Marchi, è contenuto nella lettera del 7 giugno 1943 collocata in: b.4-fasc.2 (Giu.1943)
(III) 10 febbraio 1941: Encomio solenne al Centurione Medico Ezio Balducci (motivazioni riportate nei giornali del 1942, contenuti in: b.8-fasc.7
(IV) “L’assedio a Bardia iniziò dal 16 dicembre 1940 e si manifestò con tentativi di penetrazione nel nostro sistema difensivo, tentativi sempre respinti; il vero attacco avvenne nelle primissime ore (4,30) della mattina del 3 gennaio 1941; un battaglione della 6^ divisione australiana, aprì un varco nel settore centrale, tra la divisione '23 Marzo' e la divisione 'Marmarica'; il battaglione, protetto da un forte concentramento di tiri di artiglieria, oltrepassò il fosso anticarro neutralizzando i campi minati, mentre alle sue spalle reparti del genio inglese coprivano il fossato permettendo il passaggio dei carri armati e della fanteria australiana, che in effetti irruppe in quel varco dilagando dentro la cerchia di Bardia. Le nostre divisioni vennero prese alle spalle, e pur opponendo una disperata ed eroica resistenza dovettero cedere. In poche ore di lotta caddero i capisaldi tenuti dalla divisione 'Marmarica', seguirono quelli della '23 Marzo' e '28 Ottobre', poi venne la volta della divisione 'Catanzaro'; gli ultimi a capitolare furono i capisaldi della divisione 'Cirene', ma il 1° gruppo del 45° reggimento artiglieria della 'Cirene', al comando del capitano Giovanni D’Avossa, appostato nel caposaldo di Bir Ras a Sud dell’Uadi Mrega, tenne testa, per quasi tutta la giornata del 5 gennaio, agli assalti nemici respingendoli con i micidiali colpi dei suoi obici da 100/17. Purtroppo alle ore 15, esaurite tutte le munizioni, dovette arrendersi, e con esso cessava ogni residua resistenza a Bardia. Gli inglesi catturarono i generali De Guidi della 'Cirene', Argentino della '28 Ottobre', Antonelli della '23 Marzo' con circa 45.000 soldati, oltre 400 cannoni e alcune centinaia di automezzi. Sfuggirono alla cattura il generale Bergonzoli, il generale Amico della 'Catanzaro', il vice comandante della divisione '23 Marzo', console generale Nicchiarelli, e quello della '28 Ottobre', console generale Cirillo; a loro si erano uniti alcuni ufficiali e 21 soldati. Il gruppo, lasciata Bardia, affrontò a piedi i 120 Km. che separavano la piazzaforte da Tobruch, camminarono per 4 giorni solo di notte, mentre di giorno si nascondevano negli anfratti lungo la costa […] Sidi el Barrani strategicamente non diceva nulla, era una località desertica, aperta a tutti gli attacchi e difficilmente era nella possibilità di essere difesa; quella conquista non aveva risolto nulla, solo un effetto propagandistico per il
popolo e la conquista di un centinaio di chilometri di territorio nemico. Di questo Graziani fu convinto e certamente, se avesse avuto i mezzi non sarebbe stata quella la meta che intendeva raggiungere”.
Identificatori alternativi
Punti di accesso
Punti d'accesso per soggetto
Punti d'accesso per luogo
Punti d'accesso per nome
- Felletti, Leonida (Soggetto)
- Balducci, Nullo (Soggetto)
- Matteini, Nevio (Soggetto)
- D'Avossa, Giovanni (Soggetto)
- De Guidi, Alessandro (Soggetto)
- Antonelli, Francesco <Generale> (Soggetto)
- Cirillo (Soggetto)
- Graziani, Rodolfo (Soggetto)
- Bergonzoli, Annibale (Soggetto)