Area dell'identificazione
Segnatura/e o codice/i identificativo/i
BE_REG-30-100-b.2-fasc.3-sottofasc.1/D
Denominazione o titolo
Ireneo Dall'Oglio approfondisce la figura di Umberto Visetti
Data/e
- Mantova, 22 marzo 1944 (Creazione)
Livello di descrizione
Unità documentaria
Consistenza e supporto dell'unità di descrizione (quantità, volume, dimensione fisica)
Area delle informazioni sul contesto
Storia archivistica
Modalità di acquisizione o versamento
Area delle informazioni relative al contenuto e alla struttura
Ambito e contenuto
Ireneo Dall'Oglio, lieto di ricevere notizie di Balducci, lo informa di essere tornato, dopo il rimpatrio, dirigente del Servizio Sanitario dove collabora alla ricostruzione del nuovo esercito. Poi l’autore racconta di Umberto Visetti, da lui rintracciato alla ‘Legione Garibaldi’ presso la Scuola Rosa Maltoni di Monza. Benché non sappia chi ha scritto i memoriali contro di lui, causati dal suo palese odio contro i gerarchi e gli
ufficiali di Stato Maggiore, che gli procurarono accuse di antifascismo, Dall’Oglio suppone si tratti del Colonnello Alessandro Bruttini. Precisando di aver incontrato Visetti in Australia nel gennaio 1942, e di essergli stato vicino fino al maggio 1943, il mittente afferma che Visetti non ha mai manifestato l’intenzione di nuocere alla Patria, e che, sette volte ferito, mostrava la sua Medaglia d’Oro ad amici e nemici. Durante la prigionia - continua Dall'Oglio - Visetti fu "veramente perseguitato”, ma sopportò grazie alla sua religiosità, sebbene qualche volta sia stato trascinato "a distribuire qualche schiaffone".
Ramaricandosi di non avere notizie di altri vicini al Visetti, l’autore cita il Ten. Luigi Torrini di Perugia, il Capitano Ferni di Cusano Milanino, e il Capitano di Vascello Vanzini, rimpatriato con loro. Infine, Dall’Oglio ricorda la Marmarica che "come ha indurito un poco il mio cuore mi ha meglio corazzato lo spirito".
ufficiali di Stato Maggiore, che gli procurarono accuse di antifascismo, Dall’Oglio suppone si tratti del Colonnello Alessandro Bruttini. Precisando di aver incontrato Visetti in Australia nel gennaio 1942, e di essergli stato vicino fino al maggio 1943, il mittente afferma che Visetti non ha mai manifestato l’intenzione di nuocere alla Patria, e che, sette volte ferito, mostrava la sua Medaglia d’Oro ad amici e nemici. Durante la prigionia - continua Dall'Oglio - Visetti fu "veramente perseguitato”, ma sopportò grazie alla sua religiosità, sebbene qualche volta sia stato trascinato "a distribuire qualche schiaffone".
Ramaricandosi di non avere notizie di altri vicini al Visetti, l’autore cita il Ten. Luigi Torrini di Perugia, il Capitano Ferni di Cusano Milanino, e il Capitano di Vascello Vanzini, rimpatriato con loro. Infine, Dall’Oglio ricorda la Marmarica che "come ha indurito un poco il mio cuore mi ha meglio corazzato lo spirito".
Procedure, tempi e criteri di valutazione e scarto
Incrementi previsti
Criteri di ordinamento
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Condizioni che regolano l’accesso
Condizioni che regolano la riproduzione
Lingua della documentazione
Scrittura della documentazione
Note sulla lingua e sulla scrittura della documentazione
Caratteristiche materiali e requisiti tecnici
Strumenti di ricerca
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Esistenza e localizzazione degli originali
Esistenza e localizzazione di copie
Unità di descrizione collegate
Area delle note
Identificatori alternativi
Punti di accesso
Punti d'accesso per soggetto
Punti d'accesso per luogo
Punti d'accesso per nome
- Dall'Oglio, Ireneo (Soggetto)
- Visetti, Umberto (Soggetto)
- Bruttini, Alessandro (Soggetto)
- Torrini, Luigi (Soggetto)