Unità documentaria 140-b.12-fasc.P - Elio Morri ringrazia il cognato Fausto per il dono

Area dell'identificazione

Segnatura/e o codice/i identificativo/i

BE_REG-34-140-b.12-fasc.P

Denominazione o titolo

Elio Morri ringrazia il cognato Fausto per il dono

Data/e

  • Rimini, 23 [dicembre] 1948 (Creazione)

Livello di descrizione

Unità documentaria

Consistenza e supporto dell'unità di descrizione (quantità, volume, dimensione fisica)

Area delle informazioni sul contesto

Storia archivistica

Modalità di acquisizione o versamento

Area delle informazioni relative al contenuto e alla struttura

Ambito e contenuto

Lettera di difficilissima lettura.
Lo scultore Elio Morri ringrazia il cognato Fausto Fabbri per il gradito regalo, e assicura che invierà il suo ritratto alla fonderia, così che si troverà a Verona per ritoccarlo assieme al busto dell'avvocato Babboni. La lettera è completata dalla moglie Enza Fabbri, che ringrazia il fratello Fausto per il dono.

Procedure, tempi e criteri di valutazione e scarto

Incrementi previsti

Criteri di ordinamento

Area delle informazioni relative alle condizioni di accesso ed utilizzazione

Condizioni che regolano l’accesso

Condizioni che regolano la riproduzione

Lingua della documentazione

Scrittura della documentazione

Note sulla lingua e sulla scrittura della documentazione

Caratteristiche materiali e requisiti tecnici

Strumenti di ricerca

Area delle informazioni relative a documentazione collegata

Esistenza e localizzazione degli originali

Esistenza e localizzazione di copie

Unità di descrizione collegate

Area delle note

Nota

(I) Fascicolo P Senza Data
(II) Nato a Rimini nel 1913, fin da bambino Elio Fabbri manifestò una predisposizione all’arte sviluppata nella bottega di Filugenio Fabbri, il cementista-scultore autore della Fontana dei quattro cavalli. Compì gli studi artistici tra Torino, Ravenna e Bologna, e nel 1934 aprì un suo primo studio in via Giordano Bruno segnalandosi da subito come il migliore scultore sulla piazza. Nel 1935 il giovane con “la barbetta ricciuta color rame” fu chiamato ad esporre assieme a Curugnani, Pasquini e Pazzini, artisti più anziani e già affermati. Nel 1937 vinse il concorso nazionale per la Scuola dell’Arte della Medaglia presso la Zecca di Roma, dove lo scultore si trasferì per alcuni anni, nei quali fu a contatto con l’avanguardia artistica italiana. Ma Rimini restava la sua città del cuore, e dopo la guerra rientrò definitivamente in riva all’Adriatico, ponendosi in una posizione di apparente isolamento, ma al contempo realizzando una serie di notevoli opere: dal busto di Busignani in piazza Ferrari (1939), alla Via Crucis delle Grazie (1947-54), fino al Monumento alla Resistenza di Parco Cervi (1968-73).

Identificatori alternativi

Punti di accesso

Punti d'accesso per soggetto

Punti d'accesso per luogo

Punti d'accesso per nome

Punti d'accesso per tipologia e forma

Area di controllo della descrizione

Codice identificativo della descrizione

Codici identificativi delle istituzioni responsabili

Norme e/o convenzioni

Grado di elaborazione

Livello di completezza

Date di creazione, revisione, cancellazione

Lingua/e

Scrittura/e

Fonti

Notizie tratte da ‘La Piazza’ online del 2013, in occasione della mostra riminese dedicata a Elio Morri nel centenario della sua nascita

Area dell'acquisizione

Soggetti collegati

Persone ed enti collegati

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