Area dell'identificazione
Segnatura/e o codice/i identificativo/i
BE_REG-19-56-b.10-fasc.13
Denominazione o titolo
Micheloni, Ragazzini, Damerini e Tacchi solidarizzano con Balducci
Data/e
- Rimini, 31 maggio 1933 (Creazione)
Livello di descrizione
Unità documentaria
Consistenza e supporto dell'unità di descrizione (quantità, volume, dimensione fisica)
Area delle informazioni sul contesto
Storia archivistica
Modalità di acquisizione o versamento
Area delle informazioni relative al contenuto e alla struttura
Ambito e contenuto
Lettera con cui i quattro mittenti: Leonida Micheloni, Carlo Ragazzini, Aldo Damerini e Paolo Tacchi, che hanno letto il 'Popolo Sammarinese' della domenica precedente, si dicono perplessi davanti a certi “padreterni sammarinesi” che in malafede falsano la verità. I firmatari, amici di Balducci fin dall'adolescenza, sentono il dovere di ricordare la figura dell'amico a quanti non lo conoscono e che potrebbero ascoltare i suoi nemici che lo dipingono come bolscevico e traditore della Patria, anziché persona onesta che ha agito in favore della giustizia. Scrivono gli autori: "Noi che nel 1921-1922 per ragioni di studio risiedevamo insieme a te a S. Marino possiamo con esauriente sicurezza ricordare quali sono i tuoi meriti di Fascista di allora confrontandoli con la pusillanimità di molti, anzi di troppi, che oggi vogliono muoverti delle accuse”. La lettera poi accenna a episodi che dimostrano come solo loro si assumessero le responsabilità, si dichiarassero palesemente fascisti, i soli ai funerali di Carlo Bosi e Luigi Platania, a vestire la camicia nera e ad andare nei “covi rossi” di Verucchio, Monte Maggio e Serravalle. I mittenti rammentano che i sammarinesi del primo nucleo fascista erano quattro: Ezio Balducci, Tonino Braschi, Leonida Micheloni, Elio Gasperoni. Nella lettera si ricorda che alcuni, sottoposti a pressioni, non avevano il coraggio di ritirare alle poste “il glorioso Assalto” che era portavoce del più combattivo spirito fascista; ed erano sempre loro, studenti fascisti, che ritiravano il giornale alla Posta di San Marino e lo facevano leggere ad alcuni dei leoni di oggi. Conoscendo i nemici, i firmatari ritengono che le gerarchie fasciste italiane debbano essere edotte sulla verità storica dei fatti per tutelare quei tesserati che, pur essendo sammarinesi, “militano oggi, come nelle ore della vigilia, nelle gloriose file del Partito”.
Procedure, tempi e criteri di valutazione e scarto
Incrementi previsti
Criteri di ordinamento
Area delle informazioni relative alle condizioni di accesso ed utilizzazione
Condizioni che regolano l’accesso
Condizioni che regolano la riproduzione
Lingua della documentazione
Scrittura della documentazione
Note sulla lingua e sulla scrittura della documentazione
Caratteristiche materiali e requisiti tecnici
Strumenti di ricerca
Area delle informazioni relative a documentazione collegata
Esistenza e localizzazione degli originali
Esistenza e localizzazione di copie
Unità di descrizione collegate
Area delle note
Identificatori alternativi
Punti di accesso
Punti d'accesso per soggetto
Punti d'accesso per luogo
Punti d'accesso per nome
- Micheloni, Leonida (Soggetto)
- Ragazzini, Carlo (Soggetto)
- Damerini, Aldo (Soggetto)
- Tacchi, Paolo (Soggetto)
- Bosi, Carlo (Soggetto)
- Platania, Luigi (Soggetto)
- Braschi, Antonio (Soggetto)
- Gasperoni, Elio (Soggetto)