Unità documentaria 301-b.4-fasc.2 - Livio Darderi risponde a Balducci dalla prigionia

Area dell'identificazione

Segnatura/e o codice/i identificativo/i

BE_REG-28-301-b.4-fasc.2

Denominazione o titolo

Livio Darderi risponde a Balducci dalla prigionia

Data/e

  • Sud Africa, 25 ottobre 1942 (Creazione)

Livello di descrizione

Unità documentaria

Consistenza e supporto dell'unità di descrizione (quantità, volume, dimensione fisica)

Area delle informazioni sul contesto

Storia archivistica

Modalità di acquisizione o versamento

Area delle informazioni relative al contenuto e alla struttura

Ambito e contenuto

Campo 7, Blocco 2, Italian Prisoners of War Camp.
Il Sergente Livio Darderi risponde alla lettera di Balducci del 5 maggio con allegata fotografia, commentando: "Non posso persuadermi nel vedervi in abiti civili nella nostra città nativa”. L’autore racconta che poco dopo la partenza di Balducci, anche lui lasciò l'ospedale per essere trasferito ad altra destinazione, e perciò portò i saluti di Balducci al suo sostituto Ceppellini, a Brandi e a Don Luigi. Il mittente comunica di essere in Sud Africa, dove ha trovato vari amici riminesi, tra cui il figlio di Mele, poi ringrazia per il conforto dato ai familiari e alla moglie, data "l'involontaria notizia" da Bari.

Procedure, tempi e criteri di valutazione e scarto

Incrementi previsti

Criteri di ordinamento

Area delle informazioni relative alle condizioni di accesso ed utilizzazione

Condizioni che regolano l’accesso

Condizioni che regolano la riproduzione

Lingua della documentazione

Scrittura della documentazione

Note sulla lingua e sulla scrittura della documentazione

Caratteristiche materiali e requisiti tecnici

Strumenti di ricerca

Area delle informazioni relative a documentazione collegata

Esistenza e localizzazione degli originali

Esistenza e localizzazione di copie

Unità di descrizione collegate

Area delle note

Nota

(I) Durante la Seconda Guerra Mondiale il Sudafrica, schierato con la Gran Bretagna, oltre a mettere a disposizione le proprie Forze Armate, si rese disponibile a custodire prigionieri di guerra. Nel febbraio 1941 cominciarono ad affluire a Zonderwater (a circa 50 chilometri a est di Pretoria e 120 da Johannesburg), i primi prigionieri di guerra italiani catturati in Africa Settentrionale e Orientale. Gli arrivi si susseguirono per tutta la durata della guerra e si incrementarono dopo la sconfitta italo-tedesca di El-Alamein. All’inizio del 1943 si contavano circa 70 mila prigionieri, che superarono le 100.000 unità alla fine del conflitto. Dal 1943 al 1947 fu chiamato a dirigere il campo il colonnello Hendrik Frederik Prinsloo il quale, confinato da bambino in campo di concentramento dagli Inglesi nella guerra che li vide opposti ai Boeri, conosceva in prima persona la durezza della segregazione. Prinsloo diede prova di concretezza e umanità, facendo costruire dai prigionieri stessi una piccola città di 14 Blocchi, ognuno con 4 Campi di 2000 uomini, a loro volta con 24 baracche dal tetto in lamiera. L’agglomerato accolse oltre 100 soldati, 30 km. di strade, mense, teatri, scuole e palestre, dove gli internati potessero trovare interessi ed evitare inedia e disperazione, nonché ospedali con complessivi 3000 posti letto.

Identificatori alternativi

Punti di accesso

Punti d'accesso per soggetto

Punti d'accesso per luogo

Punti d'accesso per nome

Punti d'accesso per tipologia e forma

Area di controllo della descrizione

Codice identificativo della descrizione

Codici identificativi delle istituzioni responsabili

Norme e/o convenzioni

Grado di elaborazione

Livello di completezza

Date di creazione, revisione, cancellazione

Lingua/e

Scrittura/e

Fonti

Associazione Zonderwater Block ex P.O.W.

Area dell'acquisizione

Soggetti collegati

Persone ed enti collegati

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