Unità documentaria 185-b.3-fasc.1-sottofasc.1/1 - Testo della protesta inviata agli stati Uniti d'America e all'Inghilterra

Area dell'identificazione

Segnatura/e o codice/i identificativo/i

BE_REG-30-185-b.3-fasc.1-sottofasc.1/1

Denominazione o titolo

Testo della protesta inviata agli stati Uniti d'America e all'Inghilterra

Data/e

  • 26 giugno 1944 (Creazione)

Livello di descrizione

Unità documentaria

Consistenza e supporto dell'unità di descrizione (quantità, volume, dimensione fisica)

Area delle informazioni sul contesto

Storia archivistica

Modalità di acquisizione o versamento

Area delle informazioni relative al contenuto e alla struttura

Ambito e contenuto

PROTESTA INVIATA VIA RADIO AI GOVERNI DI INGHILTERRA E DEGLI STATI UNITI D'AMERICA SU CUI RIFERSICE IL SEGRETARIO DI STATO AGLI AFFARI ESTERI AVV. GUSTAVO BABBONI: "Stamane fra le ore undici e le ore tredici formazioni aeree angloamericane bombardavano a quattro riprese il capoluogo e le adiacenze della nostra minuscola, inerme Repubblica, che vive in opere di pace e di solidarietà umana. L'improvviso, inesplicabile bombardamento che non ha alcuna possibile giustificazione, avendo mantenuto il nostro piccolo Stato la più rigorosa e riconosciuta neutralità, ha cagionato trentacinque morti finora identificati, numerosi feriti e considerevoli danni. Forti dei nostri sedici secoli di storia gloriosa e di vita libera e indipendente, del riconoscimento morale di cui ogni popolo ci ha reso omaggio, del diritto delle genti che salvaguarda la nostra pacifica convivenza e la nostra neutralità, protestiamo contro la violazione e lo scempio subìto. E affermando solennemente che sul nostro territorio non esistono apprestamenti militari, depositi di armi e munizioni, né transitano, né sostano truppe degli Stati
belligeranti, ci appelliamo con la presente radiocomunicazione sia direttamente che a mezzo delle nostre Legazioni e Consolati, allo spirito di protezione e di difesa delle Nazioni neutrali affinchè intervengano presso i Comandi Alleati a far cessare ogni offesa contro la Repubblica di San Marino".

Procedure, tempi e criteri di valutazione e scarto

Incrementi previsti

Criteri di ordinamento

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Condizioni che regolano l’accesso

Condizioni che regolano la riproduzione

Lingua della documentazione

Scrittura della documentazione

Note sulla lingua e sulla scrittura della documentazione

Caratteristiche materiali e requisiti tecnici

Strumenti di ricerca

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Esistenza e localizzazione degli originali

Esistenza e localizzazione di copie

Unità di descrizione collegate

Area delle note

Nota

(I) 26 GIUGNO 1944, LUNEDI'. San Marino viene bombardata da quattro squadroni aerei di dieci apparecchi ciascuno che lanceranno 243 bombe, facendo quaranta vittime sammarinesi e ventitrè italiane. Il primo sganciamento colpì il centro della Città, il secondo la zona retrostante la Stazione, il terzo il corcevia della strada Consolare di Borgo Maggiore, il quarto la frazione di Santa Mustiola.
(II) Il testo della protesta sarà riferito al Consiglio di Stato del 10 luglio
(III) “Immediatamente, lo stesso 26 giugno, viene pertanto presentata da Ezio Balducci al Ministero per gli Affari Esteri della RSI la richiesta di far «radiotrasmettere in ripetute audizioni e possibilmente anche in lingua straniera» una Nota della Segreteria di Stato sammarinese, in cui si protesta per «l’improvviso, inesplicabile bombardamento che non ha alcuna possibile giustificazione»”.
(IV) “Ma l’illusione che si fosse trattato di un errore o di una disgrazia cadde di fronte alla realtà della 2ª ondata […] l’Ospedale sembrava un mattatoio: sangue, bende dappertutto; le corsie piene, l’ambulatorio, le corsie piene di feriti, di gemiti, di pianti, di grida. Gente che corre in cerca di congiunti e pianti al riconoscimento di feriti,di morti […] giù di corsa per la Fratta credendo di raggiungere casa mia. Ma gli scoppi delle bombe giù verso la Casetta, Santa Mustiola e Montecerreto si susseguono senza darmene tempo, allora rientro all’Ospedale. Qui un pò d’ordine è già stato fatto, ma nuovi feriti arrivano dalle località colpite, nuovo instancabile lavoro per i medici e per le Suore. Io addito alla pubblica riconoscenza l’opera di questi eroi e
soprattutto Aquilanti che si comporta con un’energia e con un coraggio esemplari.”
(V) 10.07.1944, CONSIGLIO DI STATO: Riportiamo alcune parti del discorso della Reggenza Francesco Balsimelli - Sanzio Valentini: "Signori del Consiglio, la nostra Patria, che si aveva ragione di credere immune dalla furia micidiale delle incur-sioni aeree, il 26 Giugno ha avuto essa pure il suo battesimo di fuoco e di sangue. Cinquantasette vittime: donne, bambini, giovani, vecchi, per gran parte Sammarinesi, ma non pochi sfollati delle vicine contrade, che sfuggiti ai bombardamenti delle loro città, erano saliti quassù sicuri della più assoluta incolumità, hanno trovato tragicamente la morte. Poche salme sono state dalla pietà dei famigliari trasportate nei cimiteri di origine, le altre riposano nel Camposanto di Montalbo. Tutte le vittime sono ugualmente care al nostro cuore, il lutto è uguale per tutte, la bandiera bianco-azzurra avvolge senza differenza le bare di tutti come se fossero morti su un campo di battaglia, soldati del dovere e del lavoro, vittime innocenti e ignare, fidenti nell'incolumità mai violata della Repubblica, ed ora martoriata dal cielo donde le pie madri non credevano poter piovere altro che grazie [...] Alle famiglie delle vittime, inconsolabili, che vivono ancora sotto l'incubo del rombo della volante disceso tragicamente sulle loro case, vadano le condoglianze del Governo e della Cittadinanza”.

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Grado di elaborazione

Livello di completezza

Date di creazione, revisione, cancellazione

Lingua/e

Scrittura/e

Fonti


  • Amedeo Montemaggi, San Marino nella bufera, Arti Grafiche Della Balda, 1984
  • Anna Lisa Carlotti: Storia del Partito Fascista Sammarinese, pag. 194, Celuc-Milano 1973
  • Relazione contenuta nel Fondo Balducci collocata in: b. 6-fasc.7
  • F. Bindi, D. Conti, S. Palagiano: Cronaca di un tempo turbinoso - dai Diari di Francesco Balsimelli - 2014, pp. 60 - 61
  • Consiglio di Stato della Repubblica di San Marino

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