Unità documentaria 173-b.4-fasc.2 - Antonio Sorgato comunica la pubblicazione del suo libro e l'invio di un articolo

• 04.07.1942, (3viso). Antonio Sorgato risponde alla lettera di Balducci del 3 luglio, e lo informa di aver

spedito un articolo al redattore capo del ‘Popolo d'Italia’. Il mittente invia un altro lavoro su quella che definisce "la mia passione", cioè Tobruk., aggiunge che il 'Diario' è in via di pubblicazione e ne manderà le bozze a Mezzasoma. Sorgato scrive di essere stato a Roma per riferire allo Stato Maggiore dell’Esercito ciò che sapeva di Marsa Matruh e commenta: “E’ valso a qualche cosa, pare, anche il vecchio invalido”.

• 04.07.1942. Cartolina postale. Controllata la lettera di Balducci del 2 luglio, e vedendo che si fermerà a

Roma fino al 10 luglio, Antonio Sorgato comunica di aver inviato la precedente a Rimini. L’autore racconta le traversie del suo libro che, seppur romanzato, tratta di guerra e prigionia. Il mittente confida di averlo proposto a Mondadori, Bompiani e altre Case, che però hanno rifiutato per mancanza di carta, preferendo quindi l'Istituto di Propaganda Libraria, dove avevano già conosciuto parte del suo Diario, scritto prima della cattura, pubblicato su un’antologia scolastica. Scagliandosi contro le Case Editrici, Sorgato afferma: “Ladri tutti e fermi sui soliti autori. Adesso sono diventati di moda quelli stranieri tradotti", poi chiede a
Balducci di interessarsi con "l'alto amico Mezz" perché la rivista ‘Alba' diretta dalla sorella, e su cui lui scrive, non diventi quindicinale.