Area dell'identificazione
Segnatura/e o codice/i identificativo/i
BE_REG-41-108-b.35-fasc.14
Denominazione o titolo
"La voce socialista", Anno 1, n. 2
Data/e
- San Marino, 19 giugno 1955 (Creazione)
Livello di descrizione
Unità documentaria
Consistenza e supporto dell'unità di descrizione (quantità, volume, dimensione fisica)
Area delle informazioni sul contesto
Storia archivistica
Modalità di acquisizione o versamento
Area delle informazioni relative al contenuto e alla struttura
Ambito e contenuto
LA VOCE SOCIALISTA, ANNO I, N. 2
Tra gli articoli: 'Prendiamo posizione', in cui Waldes Franciosi sottolinea di essere “un sammarinese purosangue” vissuto in Repubblica fino ai 30 anni, per otto anni insegnante nel Liceo-Ginnasio, che nel 1924, “stanco della vita agitata che dovevo condurre a causa dei fascisti locali”, abbandonò il Paese stabilendosi a Firenze. Affermando che “ciascuno mira oggi a mettere in mostra i danni subiti per colpa dei fascisti”, l'autore rammenta che il 4 novembre 1922 “fui bastonato da alcuni fascisti”, e precisa: “Queste bastonature non le ho restituite”. Inoltre, “dati i rapporti personali di amicizia simpatia e affetto che nutrivo per molti socialisti”, Franciosi scrive di aver sempre votato per il Comitato della Libertà, “anche se mal sopportavo l'alleanza col partito comunista”. Infine, chiedendo se l'attuale socialismo abbia una parentela con quello di Pietro Franciosi, l'autore risponde: “Egli era un idealista, un entusiasta, un disinteressato” che negli ultimi anni della sua vita, per guadagnarsi il pane, “dato che a San Marino gliene avevano tolta la possibilità, se ne andava a piedi a procurarselo a S. Arcangelo”.
Tra gli articoli: 'Prendiamo posizione', in cui Waldes Franciosi sottolinea di essere “un sammarinese purosangue” vissuto in Repubblica fino ai 30 anni, per otto anni insegnante nel Liceo-Ginnasio, che nel 1924, “stanco della vita agitata che dovevo condurre a causa dei fascisti locali”, abbandonò il Paese stabilendosi a Firenze. Affermando che “ciascuno mira oggi a mettere in mostra i danni subiti per colpa dei fascisti”, l'autore rammenta che il 4 novembre 1922 “fui bastonato da alcuni fascisti”, e precisa: “Queste bastonature non le ho restituite”. Inoltre, “dati i rapporti personali di amicizia simpatia e affetto che nutrivo per molti socialisti”, Franciosi scrive di aver sempre votato per il Comitato della Libertà, “anche se mal sopportavo l'alleanza col partito comunista”. Infine, chiedendo se l'attuale socialismo abbia una parentela con quello di Pietro Franciosi, l'autore risponde: “Egli era un idealista, un entusiasta, un disinteressato” che negli ultimi anni della sua vita, per guadagnarsi il pane, “dato che a San Marino gliene avevano tolta la possibilità, se ne andava a piedi a procurarselo a S. Arcangelo”.
Procedure, tempi e criteri di valutazione e scarto
Incrementi previsti
Criteri di ordinamento
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Condizioni che regolano l’accesso
Condizioni che regolano la riproduzione
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Scrittura della documentazione
Note sulla lingua e sulla scrittura della documentazione
Caratteristiche materiali e requisiti tecnici
Strumenti di ricerca
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Esistenza e localizzazione di copie
Unità di descrizione collegate
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- Franciosi, Marino Waldes (Soggetto)