Unità documentaria 183-b.4-fasc.2 - Raffaella Manzari ringrazia Balducci per le notizie relative al figlio

Raffaella Manzari vedova Ventrella, risponde a Balducci che la sua lettera ha recato gioia e orgoglio per il comportamento del figlio Vittorio, uno dei suoi nove figli, allevato "sotto buona disciplina paterna”. La donna racconta angosciata di due lettere scritte dal figlio sfuggite alla censura nemica: in quella del 17 marzo 42 egli affermava che li tenevano senza mangiare, "neanche le solite lenticchie e riso"; da quella
del 3 aprile 1942 ella ha tratto la sensazione che vengano inflitte sevizie ai prigionieri. La signora informa Balducci di aver spedito le due lettere al Direttore della Croce Rossa Italiana, Ufficio Prigionieri di guerra di
via Puglia in Roma, perché fosse preso un provvedimento, ma non avendo notizie chiede la restituzione delle lettere. Riferendosi al Campo 306, la Manzari commenta: "Sento odio per il nemico, questo odio lo trasmetterò dai miei figli ai nipoti ed anche ai pronipoti. Ho fede cha fra pochi giorni saranno liberati dai nostri valorosi soldati che combattono su tutto il fronte”.