Area dell'identificazione
Segnatura/e o codice/i identificativo/i
BE_REG-20-87-b.35-fasc.16
Denominazione o titolo
"Il Popolo Sammarinese", Anno IX, n. 15
Data/e
- San Marino, 15 agosto 1934 (Creazione)
Livello di descrizione
Unità documentaria
Consistenza e supporto dell'unità di descrizione (quantità, volume, dimensione fisica)
Area delle informazioni sul contesto
Storia archivistica
Modalità di acquisizione o versamento
Area delle informazioni relative al contenuto e alla struttura
Ambito e contenuto
IL POPOLO SAMMARINESE, ANNO IX, N. 15
Spazio dedicato al dodicesimo annuale della fondazione del Partito Fascista Sammarinese (10/08/1922), e pubblicazione del manifesto che annuncia lo spostamento della celebrazione al 2 settembre, in coincidenza del Natale della Repubblica. Il titolo: 'I bimbi di Dolfuss a San Marino', con fotografie, si riferisce all'accoglienza per i figli del Cancelliere austriaco ucciso. Nel lungo articolo: 'Cenni storici sul Campanone', l'autore F. B. precisa che “una guida indispensabile per le esplorazioni nei sotterranei del nostro archivio, è sempre il prezioso libro del Malagola”, e afferma che “i verbali del Consiglio e delle Congregazioni, il Carteggio ed i libri del Camerlengato, erano le parti da osservarsi più attentamente. Ma quante lacune! Quante interruzioni!”. Dopo alcune delusioni, ma “perseverando e sperando”, l'autore ha trovato varie notizie, e sottolinea che “sicuramente la Rocca ebbe la campana della chiesa che chiamava a raccolta i nostri padri”, ma solo molto più tardi si specifica “della Rocca maggiore”. La prima volta, forse, che la campana ebbe bisogno di riparazione risulta essere il 1547, seguita da altra rottura nel 1568, come si evince dal verbale del 29 agosto 1568, in cui il Segretario, anziché scrivere “premesso il solito suono della Campana della Rocca Maggiore”, scrive “premesso il”, poi cancella queste parole e continua “per monizione de' Piazzari per essersi rotta la campana”. Dopo due anni di mutismo durante i quali fu sostituita dalla “campana grossa della Pieve” solo nel 1571 si cita nuovamente il “suono della campana grossa della Rocca”. Essa si ruppe ancora nel 1757, e l'autore illustra le spese e le difficili trattative per giungere alla nuova fusione conclusasi nel 1759 e, nuovamente collocata, l'11 febbraio 1759, fu deciso che la Campana suonasse l'Ave Maria dell'Alba, del mezzogiorno e della sera, mentre ai Custodi della Rocca fu data una tabella per conoscere le occasioni in cui suonarla. Dopo vent'anni, nel 1779, la campana si ruppe ancora e ci si preoccupò che per la nuova fusione si usasse “metallo buono o dello stagno buono d'Inghilterra” temendo l'uso di “roba inferiore a caro prezzo”. Finalmente, il 4 luglio 1781, il Reggente Leonardelli annunciò alla Congregazione Generale, adunatasi in casa sua, che la fusione della campana era perfettamente riuscita e, come in precedenza, fu fatta benedire prima di ricollocarla. Infine, l'autore riferisce di non aver reperito altre notizie per il breve tempo a disposizione, e di non aver potuto controllare “la poco verosimile tradizione che la Campana del 1781 sia stata colata presso la distrutta chiesa della Madonna di Bonaventura, sotto il Borgo Maggiore”.
Spazio dedicato al dodicesimo annuale della fondazione del Partito Fascista Sammarinese (10/08/1922), e pubblicazione del manifesto che annuncia lo spostamento della celebrazione al 2 settembre, in coincidenza del Natale della Repubblica. Il titolo: 'I bimbi di Dolfuss a San Marino', con fotografie, si riferisce all'accoglienza per i figli del Cancelliere austriaco ucciso. Nel lungo articolo: 'Cenni storici sul Campanone', l'autore F. B. precisa che “una guida indispensabile per le esplorazioni nei sotterranei del nostro archivio, è sempre il prezioso libro del Malagola”, e afferma che “i verbali del Consiglio e delle Congregazioni, il Carteggio ed i libri del Camerlengato, erano le parti da osservarsi più attentamente. Ma quante lacune! Quante interruzioni!”. Dopo alcune delusioni, ma “perseverando e sperando”, l'autore ha trovato varie notizie, e sottolinea che “sicuramente la Rocca ebbe la campana della chiesa che chiamava a raccolta i nostri padri”, ma solo molto più tardi si specifica “della Rocca maggiore”. La prima volta, forse, che la campana ebbe bisogno di riparazione risulta essere il 1547, seguita da altra rottura nel 1568, come si evince dal verbale del 29 agosto 1568, in cui il Segretario, anziché scrivere “premesso il solito suono della Campana della Rocca Maggiore”, scrive “premesso il”, poi cancella queste parole e continua “per monizione de' Piazzari per essersi rotta la campana”. Dopo due anni di mutismo durante i quali fu sostituita dalla “campana grossa della Pieve” solo nel 1571 si cita nuovamente il “suono della campana grossa della Rocca”. Essa si ruppe ancora nel 1757, e l'autore illustra le spese e le difficili trattative per giungere alla nuova fusione conclusasi nel 1759 e, nuovamente collocata, l'11 febbraio 1759, fu deciso che la Campana suonasse l'Ave Maria dell'Alba, del mezzogiorno e della sera, mentre ai Custodi della Rocca fu data una tabella per conoscere le occasioni in cui suonarla. Dopo vent'anni, nel 1779, la campana si ruppe ancora e ci si preoccupò che per la nuova fusione si usasse “metallo buono o dello stagno buono d'Inghilterra” temendo l'uso di “roba inferiore a caro prezzo”. Finalmente, il 4 luglio 1781, il Reggente Leonardelli annunciò alla Congregazione Generale, adunatasi in casa sua, che la fusione della campana era perfettamente riuscita e, come in precedenza, fu fatta benedire prima di ricollocarla. Infine, l'autore riferisce di non aver reperito altre notizie per il breve tempo a disposizione, e di non aver potuto controllare “la poco verosimile tradizione che la Campana del 1781 sia stata colata presso la distrutta chiesa della Madonna di Bonaventura, sotto il Borgo Maggiore”.
Procedure, tempi e criteri di valutazione e scarto
Incrementi previsti
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Scrittura della documentazione
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Caratteristiche materiali e requisiti tecnici
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Esistenza e localizzazione degli originali
Esistenza e localizzazione di copie
Unità di descrizione collegate
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Identificatori alternativi
Punti di accesso
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Punti d'accesso per nome
- Malagola, Carlo (Soggetto)
- Dolfuss, Engelbert (Soggetto)
- Balsimelli, Francesco (Soggetto)