Unità documentaria 248-b.3-fasc.1-sottofasc.1/1 - Egisto Morri descrive la delicata situazione sammarinese

Egisto Morri informa Ezio Balducci di aver incontrato suo padre Nullo il giorno precedente, e scrive della situazione politica sammarinese "delicatissima, incerta e grave". Il mittente si sofferma sulla caduta del dispotismo, sulla fuga dei maggiori responsabili, dopo cui si pensava sarebbe seguito un "paese libero ed ognuno respirando la libertà potesse assumere un atteggiamento conforme ai propri principi", e che tutti si sarebbero uniti per formare un Consiglio di varie correnti, ma con un programma comune. Morri continua riferendosi ai socialisti, ai giovani cresciuti nel clima fascista, alla popolazione. Dopo aver accennato alla sua partecipazione ad un'adunanza tenutasi in Borgo il 16 agosto alla quale erano presenti in 10, e ricordando di essere ammalato e di vivere fuori territorio, Morri afferma: "Fuggire per lieto vivere è da vile e da traditore perciò noi abbiamo il dovere di lasciare il Paese tramandato dai nostri antenati ai giovani". Infine, il mittente sollecita Balducci a tornare al più presto.