Unità documentaria 188-b.4-fasc.2 - Angelo Serrantini si sofferma sul suo stato d'animo

Angelo Serrantini confida a Balducci di vivere in uno strano sogno e di non riuscire ancora a immedesimarsi nella nuova situazione, per la quale deve ringraziare lui, così come deve ringraziarlo per la medaglia d'oro a Lo Bianco. Il mittente ricorda che a Yol, presentando al Colonnello Baratta una relazione sui fatti d'arme del battaglione, aveva anche lui proposto la medesima onorificienza. L’autore assicura che si recherà a visitare la vedova Lo Bianco, poi racconta di soffrire di morbo di Pott o artrite lombare, e dovrà presentarsi a Cervia per l'interrogatorio. Serrantini comunica che i bambini sono "concentrati" a Bordighera, di aver visto Cerra e Boninsegni, e accenna a Bertusi che ha una gamba rovinata. Infine, riferendosi alla situazione italiana, il mittente commenta: "Fucilare, ecco il nuovo verbo da coniugare”, e anche: “Vivremo e vinceremo, bisogna fucilare i traditori" .