Unità documentaria 109-b.10-fasc.9 - Discorso dei Capitani Reggenti Ezio Balducci I° - Aldo Busignani I°

Nel discorso, la Reggenza auspica che “possa succedersi oggi una generazione di giovani che per freschezza di entusiasmo e modernità di concetto, mal possano adergersi allo storico ministerio delle virtù passate [...]” Di seguito, nel discorso si esaminano il Bilancio, le entrate, tra cui il contributo annuale italiano di Lire 1.500.000, i proventi “aleatori ed instabili dei francobolli”, le uscite relative all'Ammininistrazione, ai pubblici lavori, etc. Dopo aver accennato alle divergenze tra la classe nobiliare e la borghesia campagnola “fresca di giovanili energie”, all'emigrazione “che è al vertice del suo possibile sviluppo” mentre è in atto il lavoro “di mole imponente” della ferrovia Rimini - San Marino, la Reggenza “riterrebbe opportuno tradurre nell'ordinata struttura di una legge questo principio sindacale fascista; autentificare l'operaio sammarinese per garantirgli con il diritto della qualifica il diritto stesso del lavoro [...]”. Infine, la Reggenza afferma che “non esistono ragioni fondamentali di dissidio politico” e, in base al retaggio dei secoli e dei padri, auspica alla “saggezza nel distribuire, attenuazione di tutti gli istinti, proporzione di ogni singola attività e soprattutto concordia di cittadini ed amore spassionato per la propria Patria Sammarinese”.