Unità documentaria 90-b.25-fasc.maggio - Calimero Barilli si sofferma su Pifferi

Area dell'identificazione

Segnatura/e o codice/i identificativo/i

BE_REG-41-90-b.25-fasc.maggio

Denominazione o titolo

Calimero Barilli si sofferma su Pifferi

Data/e

  • Bologna, 7 maggio 1955 (Creazione)

Livello di descrizione

Unità documentaria

Consistenza e supporto dell'unità di descrizione (quantità, volume, dimensione fisica)

Area delle informazioni sul contesto

Storia archivistica

Modalità di acquisizione o versamento

Area delle informazioni relative al contenuto e alla struttura

Ambito e contenuto

Carta intestata: il Resto del Carlino.
Calimero Barilli risponde alla lettera di Balducci del 2 maggio informandolo di averla letta a Pini (Giorgio), che ringrazia per l'interessamento. Riferendosi al citato Pifferi (marito di Anna Maria Bersani, vedi lettera di Pini del 17/04) il mittente precisa che non si tratta del "nostro Pifferi del Guf" (Luigi), Commissario della Bonifica Renana e "sosia di Guareschi ed anche di Stalin", e ritiene che Balducci ricordi il fratello dell'interessato, il "capitano della Milizia durante il periodo repubblicano e condannato a morte. Vive nascosto in una città ligure, perché ancora ricercato”.

Procedure, tempi e criteri di valutazione e scarto

Incrementi previsti

Criteri di ordinamento

Area delle informazioni relative alle condizioni di accesso ed utilizzazione

Condizioni che regolano l’accesso

Condizioni che regolano la riproduzione

Lingua della documentazione

Scrittura della documentazione

Note sulla lingua e sulla scrittura della documentazione

Caratteristiche materiali e requisiti tecnici

Strumenti di ricerca

Area delle informazioni relative a documentazione collegata

Esistenza e localizzazione degli originali

Esistenza e localizzazione di copie

Unità di descrizione collegate

Area delle note

Nota

(I) "[...] Mentre è in corso l'epurazione nella polizia, alla fine di maggio il questore Trauzzi viene deposto dal comando militare alleato. Da Roma arriva il nuovo questore Iantaffi e l'epurazione si ferma: gli ex fascisti sono riassunti in servizio, i poliziotti antifascisti sono trasferiti o spostati alla polizia stradale o ferroviaria. A fine maggio l'ufficio politico speciale, che ha catturato quasi tutti i responsabili dei crimini di guerra nella provincia di Bologna, viene sciolto. La pressione popolare farà si che 120 ex partigiani siano poi assunti come allievi agenti. Torneranno però anche molti ex agenti dell'OVRA, nonostante sia depositata in Procura la lista dei funzionari da epurare. Alcuni ‘pezzi grossi’ della repressione antipartigiana, quali il capo dell’UPI Angelo Serrantini, il capitano Pifferi, il picchiatore Camporesi, detto Carnera, continueranno a rimanere latitanti. Il ten. col. Serrantini, in particolare, godrà di coperture e depistaggi, tanto da poter rimanere latitante e lavorare sotto falso nome in un consorzio agrario del Meridione fino alla sua scomparsa nel 1958"

Identificatori alternativi

Punti di accesso

Punti d'accesso per soggetto

Punti d'accesso per luogo

Punti d'accesso per nome

Punti d'accesso per tipologia e forma

Area di controllo della descrizione

Codice identificativo della descrizione

Codici identificativi delle istituzioni responsabili

Norme e/o convenzioni

Grado di elaborazione

Livello di completezza

Date di creazione, revisione, cancellazione

Lingua/e

Scrittura/e

Fonti

biblioteca.salaborsa: Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi; 'Cattura di fascisti in fuga'

Area dell'acquisizione

Soggetti collegati

Persone ed enti collegati

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