Unità documentaria 17-5-fasc.3 - Raimondo Manzini racconta vari aspetti della vita americana

International House (U.S.A.).
Raimondo Manzini racconta di essere rientrato da un viaggio di oltre 10.000 km. attraverso Messico e Stati del Sud Ovest, e accenna all'attenzione di Balducci sul concorso per il Centro Studi Americani. Il mittente, che lascerà gli Stati Uniti ai primi di maggio, sta ora studiando la condizione giuridica e politica delle Isole Filippine per una tesi di laurea da presentare a Bologna, pertanto è certo di non poter partecipare a detto concorso. Manzini aggiunge che, benché contento di tornare in Italia, il soggiorno americano è stato una grande esperienza, anche per aver approfittato "delle magnifiche possibilità di studio offerte dalla Università Americana"; racconta di aver ottenuto il titolo di 'Masters of Arts' in Storia e Relazioni Internazionali, e di avere, in qualche occasione, “orato” in inglese, perché "qui vanno matti per le conferenze (generalmente a pagamento!!?) e i cosiddetti forum, o discussioni aperte al pubblico". Riferendosi alla discussione sulla dissoluzione dell’Impero Britannico, l’autore scrive che il direttore lo invitò a precisare il punto di vista italiano, cosa che egli fece ironicamente imbarazzando i rappresentanti britannici e divertendo il resto del pubblico. Tornando al suo rientro in patria, Manzini precisa che vorrebbe farlo passando tramite Cina e Giappone, pertanto chiede a Balducci di procurargli una collaborazione a qualche giornale per una serie di articoli, e accenna a Giorgio Maria che non è più al 'Carlino'. Il mittente pensa anche di interessare Gardini per allacciare rapporti con la gioventù giapponese, e di compilare una relazione per Starace da scrivere al suo rientro in Italia. Inoltre, Manzini esprime il desiderio di trascorrere l’inverno e la primavera successivi in Germania per imparare la lingua, presumendo che con Gardini e Bottai all'Istruzione potrebbe ottenere una borsa di studio.