Unità documentaria 11-b.11-fasc.1 - Commemorazione di Carlo Simoncini e Sady Serafini.

(I) Fascicolo 1 Senza Data
(II) In Repubblica si costituì un movimento favorevole alla guerra. Il 06.06.1915 Giuliano Gozi, futuro capo del fascismo locale, all'epoca studente universitario, divulgò un proclama in cui esaltava l'Italia e l'azione bellica intrapresa, criticando con parole forti i non interventisti e invitando la gioventù locale ad offrire il proprio contributo e la propria partecipazione alla guerra. Partirono per la guerra alcuni giovani, tra cui lo stesso Gozi. Due trovarono la morte durante azioni belliche: il caporale volontario Carlo Simoncini, ucciso il 06.07.1916 durante l’avanzata sull’Isonzo, e Sady Serafini, che morirà qualche mese dopo.
(III) 30.10.1924. i Reggenti Francesco Morri e Girolamo Gozi: "Abbiamo l'onore, non disgiunto da profonda commozione, di dare atto al Consiglio Grande Generale come il giorno 4 ottobre 1924, dal cimitero di Mossa e Gorizia, siano giunte a Rimini le venerate spoglie dei nostri eroici volontari di guerra Carlo Simoncini e Sady Serafini, caduti per l'Italia nella IVª Guerra della sua Indipendenza. Ricevute alla stazione di Rimini dai Delegati alla Reggenza Avv. Giuliano Gozi e Cav. Uff. Pier Giovanni Franchini, dai rappresentanti dei Partiti, dai Volontari di Guerra e dai Parenti, mercè la gentile ospitalità del Municipio e della Sottoprefettura di Rimini, sono state ricoverate nella saletta dell'Ospedale Civile vigilate da una guardia d'onore sino al seguente giorno 5 ottobre in cui furono trasportate ai confini della pubblica e di qui nella Chiesa di San Pietro. E' superfluo rievocare la grandiosità delle onoranze tributate alle carissime Salme, nella città di Rimini e lungo la strada fino al Confine, sin dove le autorità Riminesi hanno voluto accompagnarle per salutarle e dal Confine fino alla Città, dove tutto il Popolo Sammarinese ha dato prova di spontanei e profondi sensi di amore e di pietà, che lasceranno in tutti imperituro ricordo. Nella Chiesa di San Pietro le Salme sono rimaste esposte sempre vigilate di giorno in giorno da Guardie d'onore sino alla Domenica successiva nel qual giorno, dal Congresso di Stato prestabilite, ebbero luogo i funerali e le esequie solenni e quindi il trasporto al cimitero di Montalbo per esservi tumulate provvisoriamente, in qttesa di più degno sepolcro […]"