Area dell'identificazione
Segnatura/e o codice/i identificativo/i
BE_REG-21-45-b.10-fasc.15
Denominazione o titolo
L'Araldo della Stampa, articolo dal "Popolo Sammarinese"
Data/e
- 26 maggio 1935 (Creazione)
Livello di descrizione
Unità documentaria
Consistenza e supporto dell'unità di descrizione (quantità, volume, dimensione fisica)
Area delle informazioni sul contesto
Storia archivistica
Modalità di acquisizione o versamento
Area delle informazioni relative al contenuto e alla struttura
Ambito e contenuto
L’ARALDO DELLA STAMPA:
articolo dal 'Popolo Sammarinese' intilato: ‘Come dovevasi dimostrare’, in cui si afferma che a Bologna è successo quanto doveva succedere, e che Ezio Balducci può influire ancora sulla gioventù bolognese (si accenna ai giovani che hanno picchiato alcuni concittadini). L’autore si dice incredulo che Balducci, allora segretario del Guf e direttore de 'L'Assalto', potesse animare un'impresa contro San Marino (insanguinata e depredata da squadre siciliane), e poi condurre squadre settentrionali per instaurare un nuovo governo. Il lungo articolo prosegue raccontando che Balducci e altri fuoriusciti si sono trovati a Forlì in mezzo a sessanta sammarinesi che avrebbero potuto "maciullarlo”, e invece non gli hanno torto un capello, "perché noi siamo fatti di altro stampo". Infine, l'articolista afferma che i pericoli non saranno evitati fino a quando ai mandanti non sarà reso impossibile continuare a nuocere.
articolo dal 'Popolo Sammarinese' intilato: ‘Come dovevasi dimostrare’, in cui si afferma che a Bologna è successo quanto doveva succedere, e che Ezio Balducci può influire ancora sulla gioventù bolognese (si accenna ai giovani che hanno picchiato alcuni concittadini). L’autore si dice incredulo che Balducci, allora segretario del Guf e direttore de 'L'Assalto', potesse animare un'impresa contro San Marino (insanguinata e depredata da squadre siciliane), e poi condurre squadre settentrionali per instaurare un nuovo governo. Il lungo articolo prosegue raccontando che Balducci e altri fuoriusciti si sono trovati a Forlì in mezzo a sessanta sammarinesi che avrebbero potuto "maciullarlo”, e invece non gli hanno torto un capello, "perché noi siamo fatti di altro stampo". Infine, l'articolista afferma che i pericoli non saranno evitati fino a quando ai mandanti non sarà reso impossibile continuare a nuocere.