Unità documentaria 53-b.35-fasc.11 - "Agricoltura sammarinese"

(I) “Malgrado l'intenso lavoro svolto dal Forlani, in più di una dozzina di anni dedicati a profonde ricerche genetiche sul frumento, ci si può domandare se queste rimasero essenzialmente teoriche o meno, dato che non risulta che Forlani abbia costituito dei grani che abbiano avuto una grande diffusione. A parte il fatto che la costituzione varietale difficilmente può condurre a realizzare una varietà in meno di un dodicennio, specialmente se non si dispone di particolari attrezzature di serra che, almeno all'inizio del lavoro possono accelerare i tempi, si deve dire che il suo materiale, lasciato in gran parte allo stato grezzo e potenziale, alla sua morte è stato ampiamente utilizzato da selezionatori quali Maliani, Racinski e ricercatori dell'Istituto sperimentale per la Cerealicoltura (ex Istituto Nazionale di genetica per la cerealicoltura) che l'hanno impiegato nel miglioramento genetico di grani duri e teneri di notevole successo, a parte peraltro i grani Roberto Forlani, S. Marino e Titano, direttamente individuati nelle sue selezioni”.