Unità documentaria 54-b.3-fasc.1-sottofasc.1/2 - Gerhard Gumpert scrive da Ludwigsburg

Lunga lettera di Gerhard Gumpert a Balducci in cui esprime la nostalgia per San Marino in cui è stato, per l'ultima volta, il 3 settembre 1944. Rievocando quanto fatto da Balducci per salvare l’integrità di San Marino, il mittente commenta: "Quanti giri ha fatto, quante conversazioni ha avuto!". Gumpert ricorda il novembre 1943, quando giunse in Repubblica per la prima volta, e il successivo impegno a Fasano, all'Ambasciata, dove i colleghi lo avevano soprannominato "il Patrono di San Marino". L’autore si sofferma sull'indennità per le macchine sequestrate, sull'assistenza dopo il bombardamento, sull'approvvigionamento di carbone, sulla nota Rahn-Kesselring, sull'intervento presso Viettinghoff-Scheel nella notte del 2 e 3 settembre 1944, l'onorificienza di Sant'Agata. Gumpert chiede a Balducci una dichiarazione sui servigi resi alla Repubblica poiché "da qualche mese hanno cominciato anche da noi colle famose epurazioni", ma afferma di essere l'unico tedesco in possesso della medaglia d'oro con la palma della C.R.I. per il lavoro svolto a favore degli italiani internati in Germania. Inoltre, il mittente scrive che S. E. Diana, quale Capo di Gabinetto di De Gasperi, si interessa con gli Alleati per farlo restare in Italia e, sempre ricordando il settembre 1944, precisa che "sono stato io, su incarico di Rahn, che cercavo i primi contatti con gli Alleati per finire la guerra in Italia quando non era più guerra, ma pazzia". Gumpert conclude la lettera con la notizia che Rahn è a Norimberga come testimone e, in merito alla notizia che San Marino chiede di essere membro degli Stati Uniti, sollecita a fare attenzione perché "la nostra fortuna è stata che siamo stati sempre modesti!".