Unità documentaria 273-b.2-fasc.2-sottofasc.2/C - Corrispondenza di Balducci con Alessandro Pavolini

Area dell'identificazione

Segnatura/e o codice/i identificativo/i

BE_REG-29-273-b.2-fasc.2-sottofasc.2/C

Denominazione o titolo

Corrispondenza di Balducci con Alessandro Pavolini

Data/e

  • 3 novembre 1943 (Creazione)

Livello di descrizione

Unità documentaria

Consistenza e supporto dell'unità di descrizione (quantità, volume, dimensione fisica)

Unità documentaria con 1 allegato

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Storia archivistica

Modalità di acquisizione o versamento

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Ambito e contenuto


  • 03.11.1943, Quartier Generale del P.F.R. Il Segretario del P.F.R. Alessandro Pavolini ringrazia Balducci per le informazioni sulla situazione di San Marino e le assicurazioni date, “facendo però riserva per quanto riguarda l’eventuale costituzione di un P.F.R. Sammarinese".
  • 20.10.1943. Ezio Balducci aggiorna Alessandro Pavolini riferendosi al recente colloquio avuto nell'ufficio di quest'ultimo, in presenza di Buffarini e Tringali, sulla situazione politica interna sammarinese. In 7 punti, Balducci smentisce che San Marino sia ricettacolo di prigionieri inglesi evasi dai campi di concentramento perché ve ne sono solo tre detenuti in carcere; smentisce che San Marino sia divenuto deposito di armi e di automobili, e sottolinea che un reparto germanico, giunto l’8 ottobre, ha perlustrato tutta la Repubblica trovando e requisendo, con dichiarazione di ringraziamento, 38 macchine appartenenti a cittadini sammarinesi. La situazione politica va convogliandosi verso una pacificazione di tutti i dissidi con impronta moderata. Nel quarto punto, Balducci sconsiglia "che l'E.V. conceda, eventualmente richiesta, l'autorizzazione per istituire a S. Marino un Partito Fascista Repubblicano Sammarinese" spiegando che “i cittadini sammarinesi appartengono ad uno stato indipendente, ma sono di nazionalità italiana e quando hanno una fede rivoluzionaria non possono e non debbono applicarla nell’ambito sammarinese che è forzatamente familiare e conservatore, ma debbono offrirsi volontari al movimento genuino italiano che rispecchia tale loro fede. Così ha fatto il sottoscritto, cittadino sammarinese, che è partito volontario in due guerre”. Nel quinto punto, relativo all'intervento tedesco a San Marino, Balducci dimostra la necessità di controllare le informazioni per evitare "odiosità e malanimo verso di essi". Inoltre, Balducci assicura che San Marino adeguerà le proprie condizioni di vita a quelle del popolo italiano rimarcando che il piccolo Paese, “i cui cittadini sono esenti da ogni obbligo militare”, ha offerto oltre venti giovani volontari al conflitto, inquadrati nella Milizia, quasi tutti dispersi. Infine, l’autore ribadisce di essersi presentato come rappresentante di San Marino al Ministero degli Esteri e all'Ambasciata Germanica.

Procedure, tempi e criteri di valutazione e scarto

Incrementi previsti

Criteri di ordinamento

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Condizioni che regolano l’accesso

Condizioni che regolano la riproduzione

Lingua della documentazione

Scrittura della documentazione

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Strumenti di ricerca

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Esistenza e localizzazione di copie

Unità di descrizione collegate

Area delle note

Nota

(I) Benchè senza data, questa e il destinatario si desumono - oltre che dalla risposta qui riportata - dalla lettera scritta da Ezio Balducci al Capo della provincia di Forlì del 29/03/1944 (collocata in b.2, fasc.3-sottofasc.1/F).
(II) 28.10.1943. "La Reggenza informa che a seguito dei dolorosi fatti avvenuti nei primi giorni del corrente mese di ottobre, fatti che hanno turbata la pace cittadina, si è creata una situazione interna che ha consigliato gli organi responsabili ed anche altre classi di cittadini di addivenire ad una tregua pacifica nelle competizioni di parte al fine di fronteggiare, da Sammarinesi, la triste situazione […]".
(III) “Questo rospo velenoso che dovemmo ingoiare per la salvezza del paese, non portò i frutti che si credeva, perché i fascisti non solo ricostituirono il disciolto partito ma accrebbero i contrasti in seno allo stesso governo. Da questo momento anche le intromissioni dei repubblichini di Rimini, capitanati dal criminale Tacchi, si fecero frequenti; ogni giorno qualche incidente si verificava in Repubblica soggetta a perquisizioni di derrate, a perquisizioni di abitazioni che ospitavano sfollati italiani e persino a sottrazioni di automezzi”.
(IV) 16.09.1943, Rimini: "Nasce il Fascio Repubblicano, con venti iscritti. I fondatori sono paolo Tacchi, Giuffrida Platania, Cesare Frontali e Perindo Buratti".

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Grado di elaborazione

Livello di completezza

Date di creazione, revisione, cancellazione

Lingua/e

Scrittura/e

Fonti


  • Verbali del Consiglio di Stato della Repubblica di San Marino
  • Alvaro Casali, Rimembranze di un terribile periodo: fascismo e guerra!, pag. 48
  • Antonio Montanari, I giorni dell'ira, pag. 24, Edizioni Il Ponte, 1997

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Soggetti collegati

Persone ed enti collegati

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