Unità documentaria 294-b.2-fasc.2-sottofasc.2/H - Comunicazione di Gustavo Babboni al Generale Traugott Herr

(I) “La Segreteria di Stato, forte delle assicurazioni del Gen. Shranck e della presenza dell’Ufficiale di Collegamento, scrive al Colonnello Christiani, Comandante della Difesa Costiera di Rimini, venuto il giorno 25 c. a San Marino con Tacchi per le note pretese, che la domanda di provvedimenti straordinari di polizia sul territorio neutrale della Rep. è lesiva della nostra e non compatibile con gli ordini emanati dal Comando supremo del S. W., riaffermando che noi in base anche con la convenzione vigente con l’Italia non potremmo che consegnare individui che rifugiati
sul Territorio della Rep. fossero perseguiti o condannati dalle Autorità giudiziarie germaniche e italiane o complici di reati previsti dalla Convenzione stessa [...] Virginio Reffi sulla sua parola è riuscito a farsene rilasciare 3 e continua le trattative col Comandante di quella zona per liberare gli altri”.
(II) "La mattina del 29 agosto Schutze comunicava al Governo sammarinese che gli risultava come la banda Stacciarini avesse ricevuto dal comando partigiano disposizioni di rifugiarsi nel «santuario di San Marino» dopo aver compiuto attentati e sabotaggi anti-tedeschi in territorio italiano […] Si stava appunto trattando diplomaticamente tali questioni con i Comandi tedeschi – continua Balsimelli – quando la sera del 29 agosto alle ore 17 circa, fra Montelicciano e Capanne, a circa 200 metri dal confine, venne ucciso in un'imboscata un soldato tedesco […] In seguito a ciò, dalle truppe germaniche immediatamente giunte sul luogo, erano state bruciate per rappresaglia due case ed arrestate le prime dieci persone trovate nella località […] Il sergente della Confinaria, Virginio Reffi, capoposto al blocco della Cerbaiola Montelicciano, assistette sbigottito al rastrellamento, risoltosi in una caccia agli inermi contadini che avevano la disgrazia di abitare nei pressi."