Area dell'identificazione
Segnatura/e o codice/i identificativo/i
BE_REG-35-134-b.35-fasc.10
Denominazione o titolo
"La Repubblica del lavoro", Anno I, n. 6
Data/e
- San Marino, 10 aprile 1949 (Creazione)
Livello di descrizione
Unità documentaria
Consistenza e supporto dell'unità di descrizione (quantità, volume, dimensione fisica)
Area delle informazioni sul contesto
Storia archivistica
Modalità di acquisizione o versamento
Area delle informazioni relative al contenuto e alla struttura
Ambito e contenuto
LA REPUBBLICA DEL LAVORO, ANNO I, N. 6
In prima pagina il titolo: 'Amnistia', in cui si riferisce la seduta consiliare del 17 marzo, durante la quale Gino Giacomini ha annunciato che “per dare un ulteriore esempio concreto di distensione e di pacificazione di animi”, il Congresso di Stato presenterà un progetto di amnistia. L'autore ritiene che “le sanzioni e le epurazioni operate contro i fascisti locali non siano state né giuste né opportune nella nostra piccola Repubblica, dove il fascismo aveva avuto una configurazione sua propria ed una estrinsecazione non paragonabile a quella italiana”. Riferendosi ai provvedimenti assunti, lo scrivente afferma che “non fu magnanimità mandare in esilio i condannati politici, togliendo loro pensioni, professione ed altro, dopo che lo stesso Togliatti in Italia aveva emanato una larga amnistia per cui tornarono a casa anche condannati a morte”. A pagina 4, nell'articolo: ‘Motivi confusi', e riferendosi a precedenti dichiarazioni, l'autore ribadisce che “le sanzioni siano penali che economiche o d'altro genere, se ebbero una giustificazione nel momento in cui furono prese, oggi non l'hanno assolutamente dappoichè i paesi come l'Italia, che furono ben più fascisti del nostro e dal fascismo ben più compromessi, avevano allentato e abbandonato i rigori”.
In prima pagina il titolo: 'Amnistia', in cui si riferisce la seduta consiliare del 17 marzo, durante la quale Gino Giacomini ha annunciato che “per dare un ulteriore esempio concreto di distensione e di pacificazione di animi”, il Congresso di Stato presenterà un progetto di amnistia. L'autore ritiene che “le sanzioni e le epurazioni operate contro i fascisti locali non siano state né giuste né opportune nella nostra piccola Repubblica, dove il fascismo aveva avuto una configurazione sua propria ed una estrinsecazione non paragonabile a quella italiana”. Riferendosi ai provvedimenti assunti, lo scrivente afferma che “non fu magnanimità mandare in esilio i condannati politici, togliendo loro pensioni, professione ed altro, dopo che lo stesso Togliatti in Italia aveva emanato una larga amnistia per cui tornarono a casa anche condannati a morte”. A pagina 4, nell'articolo: ‘Motivi confusi', e riferendosi a precedenti dichiarazioni, l'autore ribadisce che “le sanzioni siano penali che economiche o d'altro genere, se ebbero una giustificazione nel momento in cui furono prese, oggi non l'hanno assolutamente dappoichè i paesi come l'Italia, che furono ben più fascisti del nostro e dal fascismo ben più compromessi, avevano allentato e abbandonato i rigori”.
Procedure, tempi e criteri di valutazione e scarto
Incrementi previsti
Criteri di ordinamento
Area delle informazioni relative alle condizioni di accesso ed utilizzazione
Condizioni che regolano l’accesso
Condizioni che regolano la riproduzione
Lingua della documentazione
Scrittura della documentazione
Note sulla lingua e sulla scrittura della documentazione
Caratteristiche materiali e requisiti tecnici
Strumenti di ricerca
Area delle informazioni relative a documentazione collegata
Esistenza e localizzazione degli originali
Esistenza e localizzazione di copie
Unità di descrizione collegate
Area delle note
Identificatori alternativi
Punti di accesso
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- Giacomini, Gino (Soggetto)