Unità documentaria 94-b.14-fasc.marzo - Franco Grossi comunica la sua partenza per l'Argentina

Franco (Francesco) Grossi informa Balducci che il 10 marzo partirà per l'Argentina, racconta di essersi recato a Roma con la speranza di incontrarlo, e di aver saputo che era “impegnato per la Repubblica di S. Marino”. Poi, confidando di aver già un lavoro e che “Cini è stato il mio grande benefattore”, l’autore, riferendosi a Montani “che vidi per pochi minuti all'Aragno”, riferisce di essere stato da quest'ultimo accusato di gravi fatti commessi a Milano nell'aprile 1945, dove “avrei indicato case di camerati”. Protestando la propria innocenza di fronte a questa infamia, Grossi, che “fu oggetto di vari allettamenti”, chiede a Balducci di dire a Montani “le parole necessarie”. Infine, dopo aver ricordato quando “perdevamo le nostre notti di sognatori lungo i Portici di Via Zamboni” o sul lungomare di Rimini, l'autore conclude: “Credo ancora nella vita, nel lavoro e credo che mi rifarò un destino”.