Unità documentaria 234-b.1-fasc.2-sottofasc.2/8 - Gino Sansoni illustra a Balducci la situazione milanese

Carta intestata: PNF Federazione dei Fasci di Combattimento. Gino Sansoni informa Balducci di trovarsi a Parma dove "Valli brucia le tappe e dà il tono al fascismo Emiliano", e commenta che non accade la stessa cosa a Bologna, e in particolare a Milano, dove "non si vede un segno tangibile di rinascita". Il mittente confida che il popolo è ancora "disorientatissimo" e le masse operaie, "ancora avvelenate dal tossico della pseudo-libertà del 25 luglio", sono abbandonate a loro stesse "mentre il comunismo continua a lavorare in sordina". Illustrando la situazione milanese, Sansoni racconta che la prefettura non esiste, la podesteria "è ancora in mano agli uomini del 25 luglio", non esiste un tramite fra autorità militari tedesche e organizzazioni sindacali ed economiche, e vi è dissidio tra Milizia e Partito. Riferendosi alla stampa, l’autore spera che le cose cambino con Amicucci al 'Corriere', e con l'arrivo del prefetto Uccelli. Il mittente accenna anche a Fossa con cui si incontrerà a Piacenza, a Giorgio Sacchetti che lo raggiungerà a Milano, e a Giovannini, visto a Bologna, che gli ha "soffiato" il titolo per un nuovo giornale: 'La Repubblica'. Conclude il Federale Antonio Valli che chiede a Balducci: "E la tua Repubblica?".