Unità documentaria 41-b.12-fasc.m - Renzo Bianchi racconta di se stesso e degli amici

Renzo Bianchi risponde a Balducci condividendone la premesse e scrivendo: “Riconosco che, in fin dei conti, ci siamo comportati molto bene”. L’autore si dice lieto di quanto Balducci scrive del fratello (Giorgio), di cui ignora l'indirizzo, confida di avere sperimentato nei mesi passati come “libero cittadino" le sue risorse, e che sui quotidiani romani si leggerà un'inserzione relativa al marchio ‘Renbian’, che è lui. Bianchi racconta di incontrarsi con Oberweger; accenna a Granzotto, Sansoni e Margotti, quest’ultimo dedicatosi a balere o Tabarin; a Ballerini, in procinto di pubblicare una rivista mondana intitolata 'Club', illustrante i locali notturni di Milano; un altro bolognese è Giorgio Vicinelli; Saini pubblica un giornale enigmistico. Dopo questo elenco, il mittente afferma che la strada dell’editoria da lui scelta ha fatto vivere più di un amico, e nel campo editoriale, seppur nascostamente, si è cimentato anche Bernasconi. Bianchi racconta che a Milano si trova anche Minotto, e comunica: ”Mario è in salute e si prevede che guarirà anche dei suoi acciacchi bolognesi”. Inoltre, il mittente scrive che Bertoni, procuratore della Banca Commerciale, gli ha offerto lavoro per rispetto al “nostro gruppo”, che nonostante i tempi “è nel ricordo di quanti ci hanno conosciuto”. Infine, Bianchi informa Balducci di aver avuto notizie da Bologna tramite Bega, e definisce ”lanciatissimo” Vignali.