Unità documentaria 145-b.8-fasc.5 - Discorso "Perchè San Marino risorga"

Appunti scritti a mano (non da Balducci) con il suo discorso 'Perché San Marino risorga':
Vi è scritto che sono trascorsi 10 anni dal giorno in cui il governo della Repubblica è stato assunto dai socialcomunisti e il bilancio della loro opera è di una tale evidenza da esimere ogni illustrazione ed ogni consuntivo; prosegue col ricordo del 1945 cioè l'anno che coincise con la fine della guerra, che non risparmiò il territorio, affermando che il ricordo del dramma bellico è scolpito nella mente e nel cuore di tutti i sammarinesi, i quali vissero giornate di sangue e di distruzione, sorretti da un senso di cristiana fraternità, che sembrò far ritrovare a tutti i cittadini il comune denominatore di un amor patrio posto al
di sopra degli interessi di partito e di persona. Per tale forza morale, la Repubblica poté scrivere, negli anni tra il 1943 e il 1945, la pagina certamente più generosa della sua storia perché non vi fu persona e non vi fu cosa di San Marino che non vibrò di tangibile solidarietà verso la moltitudine degli italiani qui accorsi a chiedere protezione e riparo. Balducci ricorda che la Repubblica uscì dalla terribile prova con i segni dello
sconvolgimento, ma è altrettanto vero che essa poté presentare all'ammirazione del mondo intero un valore umano e morale che costituiva la necessaria e privilegiata premessa della sua rinascita; in quei giorni giungevano al Paese i messaggi commossi di capi di Stato, primo fra essi F. D. Roosevelt, mentre il capo della Cristianità benediceva la grande opera di bene compiuta da San Marino. Il discorso continua con le critiche ai nuovi dirigenti, uomini “rossi” invasati dalla ebbrezza del potere, alla loro politica estera e interna e all'immobilismo.