Unità documentaria 101-b.5-fasc.2 - Gianni Granzotto si rammarica per non aver rivisto Balducci

Gianni Granzotto esprime a Balducci il dispiacere per non averlo rivisto prima della sua partenza per Roma, sottolineando che da quando sono tornati dalla guerra hanno avuto ben poco tempo per parlarsi. Il mittente descrive il suo stato d'animo e le domande per il futuro, e commenta che "la vita, fin che regge giovinezza, è un seguirsi d'esperienze, ciascuna delle quali supera la precedente". Dopo aver annunciato la volontà di laurearsi entro l’anno, Granzotto confida quanto sia difficile dividere il pane con suo padre, "io che ho conosciuto la più grande libertà, quella di poter morire". Confrontandole con la monotonia del momento, l’autore ricorda con nostalgia le infuocate sedute dello sgabuzzino del gruppo di propaganda, sostenendo che ora sono in pochi della vecchia guardia, benché "con unghie e denti" per fronteggiare il tentativo di cancellarli. Infine, il mittente ricorda con letizia i loro tempi, e afferma che, davanti a loro, c'è ancora tanta strada.